Mondo

Algeria: al via elezioni presidenziali

Per la prima volta ci saranno osservatori internazionanli guidati dall'italiana Pasqualina Napoletano

di Carmen Morrone

In tutta l’Algeria alle 8 del mattino quasi quarantamila seggi si sono aperti per il primo turno delle elezioni presidenziali. Si tratta della terza consultazione del genere con pluralismo garantito nei 42 anni trascorsi dall’indipendenza del Paese maghrebino dalla Francia, nel ’62, ma la prima in assoluto rispetto alla quale le Forze Armate si siano impegnate a rispettare una rigorosa neutralita’. In lizza sei candidati, tra cui non necessariamente favorito e’ il presidente uscente Abdelaziz Bouteflika, il quale dovra’ vedersela tra gli altri con il suo ex braccio destro, Ali Benflis. segretario generale dello storico Fronte di Liberazione Nazionale che dagli anni ’50 guido’ la lotta anti-colonialista. Quest’ultimo, insieme al rappresentante islamico Abdallah Djaballah e al laico Said Sadi che con lui sono considerati i piu’ pericolosi avversari di Bouteflika, martedi’ avevano pubblicamente denunciato un “credibile complotto” in forza del quale il capo dello Stato in carica sarebbe pronto a rivendicare la vittoria senza bisogno di ballottaggio, con il 53-55 per cento dei suffragi, ancor prima che lo spoglio delle schede fosse completato.Per la prima volta, pero’, a sovrintendere alla regolarita’ delle operazioni di voto ci saramnno anche circa centoventi osservatori internazionali, compresa una delegazione inviata dal Parlamento Europeo. La guida l’italiana Pasqualina Napoletano che, a proposito del rischio di brogli, ha osservato: “Il fatto che i candidati siano ancora tutti al loro posto significa che, a loro stesso parere, vale comunque ancora la pena di celebrarle, queste elezioni”. Nel ’99, quando Bouteflika fu l’uomo di facciata prescelto dei vertici militari, si ritrovo’ in vece a concorrere da solo giacche’ tutti e sei i suoi rivali si ritirarono, adducendo frodi elettorali in preparazione. Gli altri candidati adesso sono Ali Fawzi Rebaine, di tendenza nazionalistica, e la trotzkista Louisa Hanoune, portavoce del Partito dei Lavoratori ma soprattutto prima donna di sempre a presentarsi per una carica cosi’ elevata: non soltanto in Algeria, bensi’ nell’intero mondo arabo.


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