Mondo

Trento: le scuole ricordano il Ruanda

Gli studenti del Trentino mettono in scena la tragedia del genocidio ruandese nell'ambito di Mal D'Africa,il primo appuntamento della World Social Agenda

di Emanuela Citterio

DA TRENTO

Gli studenti delle scuole del Trentino mettono in scena la tragedia del genocidio ruandese. Uno spettacolo tratto dal libro dal libro di Daniele Scaglione “Ruanda, istruzioni per un genocidio”. L’iniziativa si sta svolgendo a Trento nell’ambito di Mal D’Africa, una manifestazione di due giorni dedicata al continente africano che cade durante il decimo anniversario del genocidio ruandese, che in soli tre mesi nel ’94 fece 800mila vittime, in un Paese grande poco meno della Lombardia.
Mal D’Africa è il primo appuntamento di World social Agenda,un’iniziativa della Fondazione Fontana di Padova, che replicherà a Civitas con “l’Altra Africa”, un evento dedicato a raccontare la positività dell’Africa a partire dal volto femminile del continente.
“In questi mesi abbiamo approfondito ciò che è successo in Ruanda” spiega Serena del Liceo Leonardo Da Vinci di Trento. “Abbiamo riflettuto sulle responsabilit à della comunità internazionale che non è intervenuta quando poteva per fermare il genocidio ruandese, ma ci siamo accorti anche che dietro agli interessi e alle istituzioni ci sono le responsabilità personali. Per noi sapere è stato il primo passo”.
Ieri sera “Mal D’Africa” si è aperta con una conferenza a cui hanno partecipato Daniele Scaglione di Amnesty International, Elisa Kidanè, missionaria comboniana e poetessa, Marie Luise Mukobwa, ruandese figlia di madre tutsi e padre hutu, da 13 anni in Italia.
“Mal D’Africa incarna ciò che sentiamo per questo continente” spiega Alberto Conci, uno degli organizzatori dell’evento. “Qui in Trentino la cooperazione internazionale è molto sentita e rappresentata da un centinaio di organizzazioni non governative, una trentina delle quali lavorano con l’Africa. Mal D’Africa è la nostalgia che ti lascia questo continente per la voglia di vivere e per la sua carica di energia. Insieme ai mali dell’Africa e agli squilibri che l’attraversano”.

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