Mondo

Ruanda: 10 anni da genocidio, rabbia per assenza di Annan

Indignazione delle organizzazioni umanitarie e non governative per l'assenza di delegazioni di alto livello dei Paesi occidentali alle cerimonie di commemorazione del genocidio

di Paul Ricard

E’ l’ indignazione a prevalere nelle reazioni dei rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e non governative per l’assenza di delegazioni di alto livello dei Paesi occidentali alle cerimonie di commemorazione del genocidio che, dieci anni fa, vide sterminare oltre 800 mila persone in Ruanda. Ed e’ rabbia soprattutto per l’ assenza di Kofi Annan, segretario generale della Nazioni unite. L’ evento, ha detto l’ emissario dell’ Unione europea per l’ area dei Grandi Laghi, Aldo Ajello, ”meritava sicuramente una rappresentanza al piu’ alto livello possibile”. Ben piu’ duro il giudizio di Stephen Smith, rappresentante di una ong, che ha parlato di ”un’ onta”. Cosi’, sia pure celandosi dietro l’ anonimato, molti dei partecipanti alle manifestazioni contestano la decisione del segretario generale dell’ Onu, Kofi Annan, di non presenziare alle cerimonie, soprattutto dopo che lo stesso Annan, appena qualche giorno fa, aveva ammesso le responsabilita’ nel genocidio delle Nazioni unite, che non intervennero per fermarlo come avrebbero dovuto. Lo stesso governo ruandese, come ha detto il ministro degli Esteri, Charles Murigande, ”non e’ ne’ sorpreso ne’ scioccato per il livello delle delegazioni”. ”E’ coerente con il comportamento della comunita’ internazionale – ha aggiunto -. Perche’ dovrebbero venire qui ora, dopo che non hanno fatto niente in dieci anni?”.

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