Non profit

I pacifisti e Gino Strada

Un lettore esprime il suo punto di vista sul fondatore di Emergency.

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, avendo partecipato alla manifestazione per la pace e contro il terrorismo di sabato 20 marzo a Roma, più dei Disobbedienti in tuta bianca o dei fan della ?resistenza? irachena (davvero pochi e invasati) mi hanno colpito quelli che seguivano lo striscione di Emergency. L?organizzazione fondata da Gino Strada aveva il suo servizio d?ordine e i suoi ?militanti? che facevano ?cordone?, neanche fossero il Pci dei vecchi tempi, neanche dovessero proteggere chissà chi, neanche stessero andando a un corteo degli anni 70. Marciavano con le bandiere al vento e l?aria cupa, proprio come il loro leader e fondatore che ama tuonare ai quattro venti contro i politici ?venduti? e ?lacché dell?imperialismo americano?, quasi sempre di sinistra, a suo dire, e molto più raramente di destra. Ora, io mi chiedo: cosa c?entra Gino Strada con i pacifisti perbene? Perché don Ciotti e padre Zanotelli firmano con lui comunicati e appelli? Cosa ci fanno dei preti radicali ma mansueti con un ateo arrabbiato che semina odio e lancia anatemi a ogni pie? sospinto, che parla di ?delinquenti politici? (ce l?aveva con i Ds, tanto per chiarire) e ama intervenire nelle cose interne della sinistra italiana da molto tempo per non essere un po? sospetto? Questo sarebbe un pacifista? Se un anno fa era in predicato di fondare un nuovo partito con Sergio Cofferati e la sinistra Ds, ora qual è il problema, che vuole fondarlo con Pdci, Verdi e qualcun altro? Qualcuno mi risponda, per favore. E soprattutto qualcuno si chieda: non è ora che i pacifisti veri non manifestino più con i violenti di mano e di parole? Michele Marino, email Carissimo Michele, credo che il problema di Gino Strada sia diventato oggi ciò che ne ha fatto la meritata fortuna: i media. Ogni sua frase, dichiarazione, gesto viene amplificato e qualche vota distorto. Per esempio, sulla manifestazione del 20 marzo, Strada, in un comunicato del 24 febbraio aveva scritto “esclusioni o liste di proscrizione, pur se enunciate come mero espediente retorico, sono contrarie allo spirito del Movimento per la pace”. Posizione che nessun media ha naturalmente ripreso. Ritengo poi che Gino Strada non sia un seminatore d?odio, ma di passioni, in Italia e nel mondo. E la passione qualche volta divide. Ma non per questo Gino Strada non deve essere annoverato tra i pacifisti più autentici.


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