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Così la formazione professionale diventa una scuola di serie A

È legge la riforma che introduce il percorso 4+2 per l'istruzione tecnico-professionale, prevedendo l'accesso all'università o agli Its. «Una riforma molto interessante, che ridurrà la dispersione scolastica», commenta Paola Vacchina, presidente di Forma, l’associazione che riunisce i principali enti di formazione professionale d'Italia

di Rossana Certini

L’istruzione tecnico-professionale cambia volto. Dallo scorso 31 luglio, infatti, è legge la riforma che introduce il modello della filiera del 4+2, un percorso di studi quadriennale al termine del quale gli studenti conseguiranno un titolo di studi che gli permetterà di scegliere se accedere direttamente ai corsi degli Its Academy o di iscriversi all’Università, al pari di un diplomato quinquennale, oppure se entrare nel mondo del lavoro.

«È una giornata importante», ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, «con la nuova filiera tecnico-professionale costruiamo un canale di istruzione di serie A, in grado di dare una solida formazione ai nostri ragazzi, secondo programmi fortemente innovativi, che assicureranno competenze teoriche e pratiche di qualità, anche grazie al contributo delle imprese». Tra le novità introdotte dalla norma, infatti, è prevista una maggiore interazione con il mondo del lavoro e la presenza di esperti provenienti dalle imprese per coprire competenze che non sono presenti tra i docenti. Il tutto al fine di garantire una maggiore qualità dell’offerta formativa.

Tutti gli studenti hanno pari dignità

«Una riforma molto interessante», spiega Paola Vacchina, presidente di Forma, l’associazione che riunisce i principali enti di formazione Italiani, «per la prima volta i percorsi tecnici, quelli professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale regionale sono messi in relazione e gli viene riconosciuta pari dignità». E aggiunge: «per il mondo che rappresento, che realizza percorsi complementari ai licei, agli istituti tecnici e ai professionali, è molto importante che si siano facilitati i passaggi tra l’istruzione tecnico professionali e i nostri corsi Iefp».

Il riferimento è alle Linee guida per la semplificazione amministrativa dei passaggi tra i percorsi di istruzione professionale statale e i percorsi di istruzione e formazione professionale regionale, approvate dal ministro dell’Istruzione lo scorso 12 giugno, sempre nell’ambito della riforma degli istituti tecnici e professionali.

Paola Vacchina

Tutti gli studenti hanno pari diritti

«Fino ad oggi», prosegue la presidente di Forma, «la Iefp prevedeva la possibilità di conseguire una qualifica professionale triennale e, con un quarto anno di studi, un diploma professionale. Ma se lo studente voleva iscriversi all’università doveva frequentare un ulteriore anno integrativo in una scuola statale per raggiungere un quinquennio complessivo di studi. Un percorso a ostacoli che lasciava sole le famiglie, spesso senza raggiungere l’obiettivo. Questa riforma, introducendo il modello della filiera del 4+2, permette a tutti gli studenti che scelgono un percorso tecnico-professionale, sia esso statale o regionale, di accedere direttamente ai corsi degli Its Academy, quindi all’istruzione terziaria paragonabile a quella universitaria. Ma c’è di più: i ragazzi dopo il quarto anno potranno accedere all’esame di stato e dunque frequentare l’università. Questo vuol dire che avranno tutti il diritto a una formazione terziaria, sia essa in un Its Academy o all’Università. È un passaggio molto importante, che aspettavamo da anni. Una riforma che finalmente riconosce pari valore ai nostri allievi e a quelli che frequentano i corsi statali».

I campus, necessari per orientare i ragazzi

Negli anni l’Istruzione e formazione professionale – Iefp è diventata punto di riferimento per tutti quei ragazzi che lasciano i contesti scolastici tradizionali, nei quali non trovano risposte soddisfacenti, o che, dopo il diploma di istruzione secondaria di primo grado, sono più orientati al lavoro. Ma ora, come spiega Vacchina: «questa nuova organizzazione dà ai nostri studenti la possibilità di accedere alla formazione terziaria. Inoltre la nuova legge istituisce i “campus”, ossia delle reti che collegano l’offerta didattica degli Istituti tecnici e professionali, degli Its Academy e dei centri di formazione professionale. I campus sono molto interessanti. Per questo stiamo lavorando con il ministero affinché, nell’attuazione della norma, anche i nostri enti di formazione accreditati possano promuovere la loro costituzione. Una filiere necessarie per aiutare i ragazzi a orientarsi nelle scelte per il loro futuro professionale».

«Riteniamo», conclude Vacchina, «che l’aver facilitato la possibilità di passare da Ip a Iefp, e viceversa, consentirà di ridurre il fenomeno della dispersione scolastica perché permette agli studenti che manifestano dei dubbi sulla scelta che hanno fatto di cambiare il loro percorso di apprendimento. Questa è per noi una riforma che va nella direzione della valorizzazione del successo formativo degli studenti e che tende una mano ai ragazzi offrendo una concreta possibilità di trovare la loro personale strada nel mondo».

foto di Daiano Cristini, Sintesi

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