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Tremonti fa tesoro del non profit

"Il terzo settore svolge un ruolo centrale nella vita civile. Va sostenuto perché si consolidi". Come? La deducibilità fiscale è la via più auspicabile.

di Francesco Maggio

Forse è presto per parlare di svolta. Forse si tratta solo di consumata abilità dialettica. Forse perché in presenza del cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, che aveva appena finito di lodare il non profit sarebbe stato difficile affermare il contrario. Fatto sta che mai avevamo sentito il ministro dell?Economia, Giulio Tremonti parlare così bene del Terzo settore, come invece ha fatto il 29 marzo scorso al convegno Riforma tributaria ed enti non profit organizzato dall?Università Cattolica di Milano. Cosa ha detto il ministro di così ?dirompente?? Tante cose. Innanzitutto ha riconosciuto che il non profit è”un universo meritevole di deduzione fiscale”. E ne ha spiegato le ragioni in modo molto suggestivo. “A Bruxelles, nelle lunghe notti dell?Eurogroup e nelle pallide mattine dell?Ecofin”, ha ricordato il ministro, “i ministri dell?Economia si sono angosciati sulle curve demografiche e sulle serie storiche, preoccupati per la sostenibilità dei bilanci come della sostenibilità delle società sottostanti. L?opinione consolidata è che i mezzi del vecchio secolo e del vecchio continente non funzionano più o non funzionano abbastanza”. “Il terzo millennio”, afferma Tremonti, “esige una rottura di continuità: se stiamo fermi sarà la realtà a riformarci. E un terreno cruciale di riforma non può non essere il welfare che ha illuso l?uomo promettendogli che l?avrebbe accompagnato dalla culla alla bara mentre oggi ci sono poche culle e poche bare. Quindi il sistema di welfare va urgentemente cambiato”. Come? “Valorizzando il più possibile”, ha spiegato Tremonti, “i corpi intermedi della società e riportando al centro della politica fiscale la famiglia”. Per Tremonti “lo Stato deve lasciare all?individuo quanto più si può”. Quindi il ministro ha rilanciato un suo vecchio cavallo di battaglia, la de-tax: “Io ho sempre investito e creduto molto nella de-tax”, ha dichiarato Tremonti, “e penso che sia più efficiente dei vecchi mezzi anche se vivendo sotto la dittatura dei numeri e dei parametri bisogna necessariamente scegliere cosa tenere di vecchio e cosa introdurre di nuovo”. Infine il ministro, che ha definito riduttive le espressioni non profit e Terzo settore “perché di tipo residuale, costruite per via ab negationis”, ha raccolto l?invito estesogli dal padrone di casa, il rettore della Cattolica e presidente dell?Agenzia per le onlus, Lorenzo Ornaghi, a considerare questo incontro il primo passo di un cammino comune per far crescere il settore non profit in Italia. “è tempo di una nuova missione per il Terzo settore”, ha riconosciuto il titolare di via XX Settembre, “già svolge un ruolo centrale nella vita civile, va sostenuto affinché possa consolidarlo”. Deducibilità fiscale per gli enti senza fine di lucro. Riforma del welfare incentrata su famiglia e società civile. Una nuova mission per il Terzo settore. Apertura al dialogo su tutti fronti. I buoni propositi ci sono davvero tutti….


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