Mondo

Iraq: Stragi e orrore a Falluja

5 militari Usa e 4 civili uccisi oggi in Iraq. Vittime americane ormai 600

di Paul Ricard

In uno scempio senza precedenti oltre un centinaio di iracheni si sono oggi accaniti selvaggiamente sui cadaveri già carbonizzati di due o forse tre cittadini stranieri caduti in un agguato a Falluja, roccaforte degli insorti iracheni nel cosiddetto ‘triangolo sunnita’ a Nord-Ovest di Baghdad, la cui popolazione é ferocemente ostile alle forze di occupazione. Insorti iracheni armati hanno attaccato un convoglio di due o quattro auto in un’imboscata, hanno sparato agli occupanti e dato fuoco ai veicoli mentre i passeggeri erano ancora a bordo. Più tardi, l’esercito americano ha reso noto che su due delle auto attaccate viaggiavano quattro appaltatori della coalizione, che sono stati tutti e quattro uccisi. Secondo testimoni, le auto colpite erano fuoristrada del tipo usato dalle autorità delle forze di occupazione guidate dagli Usa. Come hanno mostrato chiaramente le immagini delle Tv Al Jazira (qatariota) e Al Arabyia (emiratina), subito dopo l’aggressione, la folla si è accanita con lanci di pietre e quelle che sembravano mattonelle contro uno dei veicoli che nel frattempo veniva divorato dalle fiamme. Pochi istanti dopo, un uomo uscito dalla folla ha versato addosso a un uomo a terra una tanica un liquido infiammabile – probabilmente benzina – ed in pochi secondi il corpo disteso a terra è stato avvolto dalle fiamme ed è annerito. Nel frattempo, come si è visto sempre nelle immagini televisive, decine di altri uomini, più o meno giovani, hanno inscenato vere e proprie danze di giubilo nei pressi del veicolo che ancora bruciava, innalzando le braccia con il dito indice e il medio divaricati in segno di vittoria. Successivamente, come ha mostrato solo la Tv Al-Arabiya – velando le immagini più crude – la folla ha estratto almeno due cadaveri ormai carbonizzati dai veicoli ed ha infierito su di essi, trascinandoli nelle strade, facendoli a pezzi. Il tutto mentre la gente scandiva slogan come “Viva l’Islam” e “Allah è il più grande”. Almeno tre dei quattro morti civili dell’attacco di oggi a Falluja sono americani: lo indica il Dipartimento di Stato, secondo cui l’identificazione della quarta vittima è tuttora in corso. Sfiorano e forse toccano quota 600 i morti americani in Iraq: militari caduti in combattimento e vittime d’incidenti o di fuoco amico. I dati ufficiali del Pentagono sono stati appena riveduti, senza tenere conto delle stragi di oggi (cinque soldati e quattro civili uccisi, in due episodi diversi). Secondo le cifre del Pentagono, che includono i caduti fino a tutto ieri, il numero dei morti in Iraq è di 592, cui vanno aggiunti i cinque militari e quelli dei civili che risulteranno dipendenti del dipartimento della difesa. Le perdite della coalizione in Iraq sfiorano, ormai, le 700, con le 99 degli alleati degli Stati Uniti: 59 britannici, 17 italiani, nove spagnoli, cinque bulgari, tre ucraini, due polacchi, due thailandesi, un danese e un estone. In Afghanistan, il numero dei morti americani è salito a 115: il totale delle perdite, sui due fronti di quella che è considerata la guerra contro il terrorismo, è di 705. Non ci sono dati aggiornati sulle perdite degli alleati degli americani in Afghanistan. In Iraq, i caduti militari americani per mano nemica sono stati almeno 406, le vittime di fuoco amico o incidenti 191. In Afghanistan, ci sono stati 45 caduti da fuoco ostile, 70 vittime di fuoco amico o incidenti. Le vittime statunitensi del conflitto in Iraq sono più numerose di quelle – 382 – della Guerra del Golfo del 1991. Non è chiaro se il Pentagono includa i suicidi fra gli incidenti. Le cifre, inoltre, non tengono conto dei civili statunitensi o di altri Paesi (come i due italiani vittime dell’attentato di Nassiriya) morti in Iraq: fanno eccezione, come detto, i dipendenti civili del ministero alla difesa Usa. Gli americani hanno avuto 138 vittime nella prima fase della guerra, fino al 30 aprile, e almeno 459 dopo il 1.o maggio. I soldati americani caduti per fuoco nemico nella Guerra del Golfo 2 sono 406, 259 in più rispetto alla Guerra del Golfo del 1991 (115 fino al 30 aprile e 291 dopo). Dall’inizio del conflitto, il 20 marzo, ci sono stati, inoltre, 191 americani morti per fuoco amico o incidenti (23 fino al 30 aprile e 168 dopo). Nella Guerra del Golfo del 1991, secondo il Pentagono, i 147 soldati americani uccisi in battaglia dagli iracheni si sommarono ad altri 235 morti per fuoco amico o incidenti, comprese le operazioni di spiegamento e ritiro delle truppe, prima e dopo la fine della guerra. Il totale dei caduti fu, dunque, di 382.


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