Persone

Emidio Deandri è il nuovo presidente dell’Anmil

Tarantino, classe 1967, succede a Zoello Forni. Il Comitato esecutivo è completato dai vicepresidenti Bruno Giraldo e Alberto Verzulli, e dai consiglieri Giuseppe Diamanti, Antonio Di Bella, Nicolò La Gattuta, David Magini, Antonio Masella, Giovanni Mondini, Fabio Schianta e Michele Tatti

di Redazione

Emidio Deandri è il nuovo presidente dell’Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro – Anmil. Il Consiglio nazionale lo ha eletto insieme a Bruno Giraldo (di Padova) e Alberto Verzulli (Roma) in qualità di vicepresidenti. Il Comitato esecutivo dell’Associazione è completato da Giuseppe Diamanti (Massa Carrara), Antonio Di Bella (Varese), Nicolò La Gattuta (Palermo), David Magini (Grosseto), Antonio Masella (Modena), Giovanni Mondini (Napoli), Fabio Schianta (Vercelli) e Michele Tatti (Nuoro).

Deandri, classe 1967, tarantino e dipendente dell’Ilva, è stato vicepresidente nazionale Anmil dal 2020. Succede a Zoello Forni. Da due anni Deandri è componente del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inail in rappresentanza dell’Associazione. Il neo presidente è entrato in Anmil dopo aver subito un grave incidente sul lavoro nel 2001, all’Ilva, dove lavorava anche suo padre, vittima a sua volta di un incidente mortale sul lavoro.


«Ho voluto dedicare la mia nomina a mio padre Domenico, che è morto nel 1973, e a mia madre che, da vedova sul lavoro, ha cresciuto cinque figli;», ha commentato Deandri subito dopo l’elezione. «Quando io ebbi la notizia della morte di papà avevo sei anni, la stessa età di mia figlia Arianna quando io ebbi il mio incidente sul lavoro. Ringrazio mia moglie Sonia e le mie figlie Arianna e Valeria per essermi sempre state vicine e non avermi mai fatto pesare la mia condizione di invalido sul lavoro, spronandomi a impegnarmi in Anmil per assistere tutti quelli che hanno un incidente sul lavoro e le loro famiglie. Sono grato al presidente Forni per quanto ha fatto in questi anni non facili per l’Associazione, impegnata su tutto il territorio nella difesa dei diritti delle vittime del lavoro e per la promozione della cultura della prevenzione, a cominciare dai problemi causati dal Covid-19».

«Purtroppo i dati del fenomeno infortunistico continuano a essere oggetto di posizioni contrastanti da parte di chi vuol vedere nei numeri una risalita basata su situazioni solo in parte verificabili e da parte di chi, invece, esige una visione più rigorosa e completa delle condizioni di tutti i lavoratori, soprattutto quelli che sfuggono alle statistiche perché non compresi tra gli assicurati Inail», ha proseguito il presidente Deandri, ricordando che la situazione è ben più grave a causa del fenomeno delle sotto denunce e quello delle partite Iva. Sarà da qui che ripartirà l’operato dell’Associazione, che completerà le nomine degli altri organi nelle prossime settimane.

«Siamo pronti a rimetterci in gioco con la forza coesa e consapevole delle centinaia di dirigenti Anmil che operano in pieno spirito volontario presso le 106 sedi associative. Per questo, il nostro rientro dalle ferie estive sarà dettato da un fitto calendario di incontri istituzionali e di azioni di sensibilizzazione nei confronti delle massime autorità in materia, nazionali e locali. Il primo importante appuntamento che a breve vedrà l’Associazione coinvolta nell’organizzazione di manifestazioni in tutta Italia per celebrare la 74esima Giornata nazionale per le vittime del lavoro è il 13 ottobre, e per questo evento chiameremo le massime istituzioni a partecipare per un aperto confronto su temi rispetto ai quali l’intera categoria, composta da oltre 650mila persone, attende che vengano prese urgenti decisioni».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.