Cultura

La Caritas chiede il ritiro della proposta di direttiva Ue sull’asilo

"Nella sua attuale formulazione viola i diritti umani e il diritto dei richiedenti asilo che ogni caso venga valutato singolarmente"

di Benedetta Verrini

“In Europa all’inizio del 2003 i rifugiati erano oltre due milioni, i richiedenti asilo circa 300.000, ma il progetto di direttiva europea sull’asilo non assicura loro adeguata protezione”. E’ la preoccupazione della Caritas italiana, che oggi in un comunicato richiama l’attenzione sul passaggio legislativo che si sta consumando in Unione Europea. “La questione è in agenda nell?incontro odierno dei Ministri dell’Interno e della Giustizia dei paesi dell?UE”, prosegue la Caritas, “mentre si avvicina la scadenza di maggio per la conclusione dei negoziati di allargamento e il divario tra le proposte sul tavolo e gli standard giuridici internazionalmente accettati continua a crescere invece di restringersi. Ecco perché 10 organismi, tra cui anche Caritas Europa, con una lettera inviata al Commissario europeo alla giustizia e agli affari interni, Antonio Vitorino, chiedono di ritirare la proposta per una ?Direttiva del Consiglio recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato?. La lettera fa il punto sulle questioni controverse, sottolineando che la direttiva nella sua attuale formulazione viola i diritti umani e il diritto dei richiedenti asilo che ogni caso venga valutato singolarmente. Le questioni chiave riguardano: – l?introduzione del concetto di ?Paesi di origine sicuri? che fornisce minima tutela procedurale ad alcuni richiedenti asilo esclusivamente sulla base del loro Paese d?origine; – la lista dei ?Paesi terzi sicuri? dove, secondo la direttiva, i richiedenti potrebbero ritornare senza pericoli per la loro incolumità, senza considerare se i richiedenti hanno collegamenti significativi con tali paesi e impedendo di esaminare se ci sono particolari circostanze che rendono il paese di destinazione pericoloso per il richiedente. Nessun paese può infatti essere definito sicuro in senso assoluto. concludono le suddette organizzazioni che chiedono ai ministri della Giustizia e degli Interni Ue di respingere la direttiva in caso di mancata adozione di appropriati emendamenti.; – l?assenza di un esplicito diritto di tutti i richiedenti asilo di rimanere nel paese d?asilo fino alla decisione finale sul loro caso. La mancata sospensione delle decisioni sotto appello, metterà in pericolo i rifugiati e minerà le regole del diritto, uno dei valori fondamentali dell’Unione. Potrebbe così avvenire lo spostamento dei richiedenti in paesi dove è possibile che subiscano torture o violazioni di diritti umani e in alcuni casi il rimpatrio forzato contrario alla Convenzione sui Rifugiati del 1951 e ad altri strumenti sui diritti umani internazionali. Le organizzazioni firmatarie della lettera al Commissario Vitorino valutano infine negativamente la discrezionalità lasciata agli Stati membri su alcune questioni critiche come la detenzione di richiedenti asilo e il diritto all?assistenza legale. In una conferenza stampa svoltasi ieri a Bruxelles, vengono ribadite le preoccupazioni circa questa direttiva che può essere letta come reazione alle pressioni e alle paure populiste di una non esistente ondata di rifugiati nell?Unione Europea. Purtroppo, le reiterate raccomandazioni dell?Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, delle organizzazioni della società civile e di molti organismi delle Chiese europee sono state finora ignorate dagli Stati membri. “Una procedura d’asilo giusta, trasparente, efficiente è essenziale per l’effettiva protezione dei rifugiati” avevano sottolineato lo scorso febbraio Caritas Europa, la Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (Ccme), il segretariato della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), il Servizio dei gesuiti per i rifugiati d’Europa e il Consiglio degli affari europei dei Quaccheri, chiedendo di respingere la direttiva in caso di mancata adozione di appropriati emendamenti. L?attenzione a questa proposta europea è tanto più importante e significativa in quanto anche nel nostro Paese è in discussione in Parlamento una proposta di legge sul diritto d?asilo.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA