Cultura

Vasco Rossi incontra don Ciotti, ed è feeling

«Io e Vasco abbiamo molte cose in comune», ha detto il sacerdote torinese, che è andato a cena con lui ieri a Torino. «Lui si è riconosciuto nel nostro metodo»

di Gabriella Meroni

Un incontro franco e amichevole, e un?insospettata unità di vedute: è quanto ha unito, ieri sera e stamane, Vasco Rossi e don Luigi Ciotti. Il rocker modenese e il sacerdote antidroga hanno incontrato i giornalisti stamattina all?interno di Fabbrica, il luogo scelto da Vasco per presentare, oggi a Torino, il suo ultimo album ?Buoni e cattivi?. «Non conoscevo Vasco se non per la passione dei ragazzi», ha detto don Ciotti, «l?ho conosciuto ieri, ad una cena bellissima, qui al Gruppo Abele, e ho capito che abbiamo cose in comune. Pensiamo tutti e due che bisogna incontrare le persone piuttosto che affrontare i problemi, con senso di umiltà e di dubbio». Inevitabile che tra i due, a tavola e anche dopo, si parlasse di tossicodipendenza: «C?era imbarazzo quando ci siamo guardati negli occhi», ha ammesso Ciotti «ma è stato lui a volermi incontrare dopo una mia intervista in televisione. Mi sa che anche lui pensa che le parole d’ordine sono libertà e giustizia, libertà nel senso che le persone vanno liberate dalle loro catene, come la droga, e giustizia nel senso che non si può continuare a pensare che per vincere la droga bisogna punire chi la usa. Ma siamo pazzi», sbotta, «ma lo sapete che il mercato della droga è l’unico a non avere subito flessioni in questi trent?anni? Ma dov?è la volontà di contrastare davvero gli spacciatori di droga e la mafia? Cosa fanno i governi? Leggi per dire che è giusto punire chi si droga?». Quanto al legame con il cantante, ha aggiunto: «Vasco si è riconosciuto nel nostro metodo, per il quale si incontrano le persone piuttosto che affrontare i problemi, si accompagna piuttosto che portare, anche se costa di più, si cercano le relazioni umane piuttosto che soluzioni tecniche e farmaci, non si abbandona mai chi fa più fatica a vivere di noi».


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