Non profit

La pace è un pensiero e un modo d’agire

Il commento di un lettore sull'inutilità della guerra per proteggerci dal terrorismo.

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, ho letto la sua nota a commento della tragedia spagnola e condivido in gran parte quanto da lei scritto. Sono d?accordo con il presidente Prodi quando afferma che la forza militare deve essere credibile per esercitare la dissuasione e difendere la pace, e ovviamente apprezzo e condivido le citazioni del pensiero di Gandhi. Tuttavia al presidente Prodi vorrei dire che, finché anche la sinistra ragiona prevalentemente di eserciti, di armi e non si torna alla politica, all?Onu, e magari non si investe anche su qualcos?altro (vedi corpi civili di pace, ecc), difficilmente il mondo conoscerà la pace. Inoltre, da grande amico e sostenitore di padre Alex Zanotelli, non sono d?accordo nella critica che anche Vita talvolta fa al pacifismo cosiddetto ?integrale?. Padre Alex e Gino Strada affermano semplicemente una verità elementare, che è giunto il momento di bandire la guerra, di renderla un tabù, come l?incesto. Vista l?inutilità della guerra per proteggerci dal terrorismo, ma anche viste le migliaia di morti in Iraq e l?orrore delle guerre moderne, dove a morire sono soprattutto i civili, donne e bambini, come dargli torto? Il che non significa che, in casi estremi, non si debba usare la forza, ma solo sotto la legittima autorità dell?Onu e per difendere la pace e le popolazioni indifese e aggredite, come in Uganda, dove si sta peggio che in Iraq. In questo modo, in un mondo scosso da decine di focolai di guerra, il ricorso alla forza diventerebbe un?eccezione e non la regola. Altrimenti, sempre per citare Gandhi, “occhio per occhio, il mondo diventa cieco”. Le invio cordiali saluti di pace Luca Salvi, Verona Carissimo Luca, permettimi tre osservazioni. La prima: Vita ha criticato non tanto il pacifismo ?integrale?, ma le ?sparate? di qualche pacifista che ci sembrano seminare odio più che pace, come anche la manifestazione dello scorso 20 marzo ha dimostrato. La seconda: abbiamo pubblicato Il Libro della pace, che è in distribuzione sino al 25 aprile in tutte le edicole, perché pensiamo che al movimento pacifista italiano sia necessario approfondire le ragioni della pace, sia necessario riappropriarsi di un pensiero della pace. Torniamo a leggere, per favore, Francesco d?Assisi, Capitini, Langer, Einstein, Freud, ecc. Diamo loro la parola invece che a Casarini o Agnoletto. Infine l?Onu: occorre, oltre ad invocarla, una grande mobilitazione per riformarla. E la società civile dev?essere protagonista.


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