Famiglia

Metti in libreria un po’ di libert

Un libro con le immagini di 80 grandi fotografi. In vendita dal 3 maggio per finanziare Reporters sans frontieres, che difende il diritto di informare

di Giampaolo Cerri

Lo scorso anno sono morti in 32: cercavano di raccontare una guerra, una battaglia per la libertà o un intrigo di Palazzo. Sono i giornalisti che nel 2000 hanno perso la vita a causa della loro professione. Reporters Sans Frontières-Rfs li ricorda il 3 maggio, con la Giornata internazionale per la difesa della libertà di informazione, giunta alla sua undicesima edizione. Anche quest’anno Rfs – che assiste le decine di giornalisti perseguitati e incarcerati (l’anno scorso si sono registrate violazioni in 146 Paesi) – rilancia il tema della libertà di informazione con un album fotografico. La pubblicazione del 2001, intitolata Immagini di guerra, raccoglie alcuni scatti più commoventi dei conflitti che, recentemente, hanno insanguinato il mondo. Dalle immagini di Larsen sul Kosovo, a quelle di Salgado in Afghanistan. Di tragedia in tragedia, con foto che colgono frammenti, istanti, di conflitti, sofferenze, disperazioni. La morte la fa da padrona, ovviamente. E la forza del bianco e nero ne propone tutta la drammaticità: che si tratti di uno straziante funerale kosovaro con le donne disperate intorno alla vittima dei poliziotti serbi, o delle orribili carneficie ruandesi , con i cadaveri scempiati dai machete, l’obiettivo condensa tutta l’irrazionalità della violenza e della guerra. Nel complesso le centouno pagine, prefate da Bernardo Valli, con le loro 80 fotografie, rappresentano un’eccezionale documentazione dei conflitti, spesso dimenticati, dell’ultimo decennio. E come simbolico viatico in questo viaggio dove l’arte dell’immagine diventa denuncia e impegno civico, una frase del grande Robert Capa, il più celebre fra i fotoreporter, quello che colse la morte del miliziano spagnolo nella Guerra civile del 1936: «Sempre la stessa cosa, le sirene, il panico, il fracasso delle bombe e quando la polvere svanisce, le donne vanno all’obitorio per riconoscere, forse, il figlio, il padre, la madre che non sono tornati a casa».L’album , curato nella sua edizione italiana dal Gruppo Abele, contiene anche un rapporto sui quindici anni di attività di Reporters Sans Frontières: battaglie, conquiste e lutti che hanno costellato l’impegno dell’organizzazione dalla nascita ad oggi. Il volume sarà in libreria dal prossimo 3 maggio a 25.000 lire. Il ricavato, detratte le spese, sarà destinato all’assistenza di tutti quei giornalisti ancora oggi incarcerati o perseguitati per aver voluto svolgere fino in fondo la loro professione. «Battersi contro l’incarcerazione di un giornalista», scrive Rsf, «non è una battaglia corporativa, ma significa difendere la libertà di informare e di essere informati». Info:www.rsfitalia.org


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