Formazione

L’obiettore/ la mia arma è il dialogo

A 38 anni ha già visto dieci guerre. "Far parlare le fazioni significa salvare delle vite" (di Andrea Della Bella).

di Redazione

L?avventura di Alberto Capannini, 38 anni, sposato, due figli e uno in arrivo, dura da tredici anni, “ovvero da quando ho finito il servizio civile. Quell?anno il ragazzo disabile che accudivo è morto e ho letto questa perdita come un passaggio di consegne. Terminati gli studi, ho tentato di continuare la mia scelta di obiezione”. Croazia, Bosnia, Albania, Kosovo, Palestina, Cecenia, Congo, Sierra Leone, Timor Est, Chiapas: Capannini snocciola gli angoli di mondo in cui è stato, dove la tragedia è quotidiana e ha potuto appurare che “il silenzio del mondo occidentale nei luoghi di guerra significa morte. Se nel Kosovo o in Palestina operano moltissime associazioni, in Sierra Leone o a Timor Est non c?è quasi nessuno. Qui si entra in contatto con una situazione di forte povertà, amplificata dal totale disinteresse dell?Occidente, dove la vita sembra non valere niente”. Una situazione che il lavoro dei volontari ha il potere di alleviare: “La nostra presenza ha la forza di abbassare le violenze e spesso riusciamo ad allacciare rapporti tra diverse fazioni. Riportare il dialogo significa molte vite salvate”. Cambiano i Paesi, ma la convinzione di essere impegnati un?impresa utile rimane sempre: “Ovunque sono andato non mi sono mai chiesto chi me l?avesse fatto fare, bensì che sarebbe stato utile essere lì in numero maggiore”. Capannini è appena rientrato dalla Palestina e ancora non sa quale sarà il prossimo Paese in cui porterà un pezzo di pace. “Vorrei tornare in Cecenia, ma è difficile. Oggi quella nazione è come l?Everest e noi non abbiamo nemmeno gli scarponi per tentare la scalata”.

Andrea Della Bella

Info: Operazione Colomba

Nasce nel 1992 da un gruppo di giovani dell?associazione Giovanni XXIII fondata da don Benzi. È un corpo civile di pace composto anche da obiettori. Operazione Colomba

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