Politica
Lombardia: 4 alunni su 100 lasciano le scuole. Regione ricca, aule vuote
Contro la dispersione in crescita la regione stanzia 3 milioni di euro. Tutti destinati a progetti del non profit.
Nella ricca Lombardia aumenta la dispersione scolastica: una recente ricerca del Consorzio Scholè (di cui fanno parte la Fondazione Alma Mater di Bologna e l?Irre Lombardia) indica che sono sempre di più i ragazzi che abbandonano la scuola superiore: il tasso di abbandono è passato dal 3,7% dell?anno scolastico 2001-02 al 4,5% del 2002-03.
Se poi si aggiunge che, come indica Scholè, la percentuale di studenti che frequenta la scuola superiore in Lombardia è inferiore alla media italiana (37% contro il 44%) risulta il paradosso che in una delle regioni più ricche sono sempre meno i ragazzi che vanno a scuola. La ricerca offre altri dati: le province che mostrano una maggiore emorragia di studenti sono Milano, Brescia, Bergamo e Como, e gli abbandoni variano a seconda del tipo di scuola: si va dall?1,6% del liceo scientifico al 6,1% degli istituti commerciali fino all?11,4% dei professionali. “Questo incremento non mi sorprende”, commenta la professoressa Maria Pia D?Angelo Rositi, preside dell?istituto professionale Bertarelli di Milano. “Temo anzi che potremmo essere di fronte, come spesso avviene nella nostra regione rispetto al resto d?Italia, a un?anticipazione di un trend comune alle aree ?ricche?: il rischio di una descolarizzazione legata all?aumento dei posti di lavoro”. In Italia, secondo l?Eurispes, sono 240mila i ragazzi che abbandonano gli studi tra i 15 e i 18 anni.
In questo scenario la Regione Lombardia ha stanziato, grazie al Fondo sociale europeo, oltre tre milioni di euro a favore di progetti pro permanenza e reinserimento dei giovani nel sistema dell?istruzione, destinati a enti non profit che offrano servizi di prevenzione e recupero scolastico; il centro Scholè è il tramite per l?accesso a questi fondi, oltre che il referente per il tutoraggio e la valutazione delle iniziative. Lanciata a ottobre, l?iniziativa ha avuto successo: “Abbiamo raccolto 152 progetti”, dice Maria Grazia Lioce di Scholè, “formulati da associazioni, consorzi e cooperative, e ne sono stati ammessi 62”. Come quello dell?associazione Cometa di Como, che intende creare una vera impresa al servizio delle scuole del territorio, di cui faranno parte otto educatori supportati da un esperto in mediazione sociale, un esperto legale e quattro docenti. È previsto anche un collegamento con il Tribunale dei minori, il Comune, la Provincia, le associazioni di volontariato, i consultori. A Sondrio l?associazione Pietro Imbasciati farà nascere un?associazione non profit che si occupi del problema dispersione, partendo da un convegno pubblico e da un sito web. Il progetto è un esempio di ?rete?, visto che è stato formulato in collaborazione con la Federazione italiana scuole materne di Sondrio, la Cooperativa servizi educativi Niccolò Rusca e l?Istituto paritario Pio XII.
Info:
Consorzio Scholé
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