Welfare

La moglie di Ciampi aiuta le detenute. Una Franca amicizia

Un libro con storie dal carcere tutte al femminile. La First lady ha firmato la prefazione.

di Redazione

Non era mai accaduto. La signora Franca Ciampi fino a oggi non aveva mai scritto la prefazione ad alcun libro. E probabilmente non lo farà più. “È stata un?eccezione”, confermano dal Quirinale. La preziosa firma della moglie del Presidente della Repubblica accompagna le vicende di Donne in sospeso, un?antologia di testimonianze dal carcere tutte al femminile pubblicata dall?associazione Il granello di senape: 230 pagine che raccontano di detenute e volontarie. Di nonne, di mamme, di amanti, di figlie. Come Emiliana: albanese, tre anni, nel giorno del suo terzo compleanno ha dovuto abbandonare il carcere e mamma Maria. Storie che hanno toccato il cuore della consorte del capo dello Stato. “Come l?abbiamo convinta? Semplicemente glielo abbiamo chiesto”, racconta Giulia Fedrigo, 40enne in semilibertà, una delle ?donne in sospeso?. L?incontro fatale fra Giulia e donna Franca risale al novembre scorso. La detenuta, insieme al ?collega? Francesco Morelli e alla volontaria Ornella Favero, formava la delegazione dell?associazione Il granello di Senape giunta a Roma per ritirare il premio Luciano Tavazza. Dopo i discorsi e la stretta di mano, la signora Ciampi ha puntato dritta verso Giulia e Francesco. “Il colloquio è durato pochi minuti, ma ci siamo dati subito del tu. Mi ha dato l?idea di essere una donna alla mano, senza preconcetti”, riferisce Giulia. “Ci ha chiesto la data di fine pena (Francesco uscirà nel 2020, io a fine anno), ci ha incoraggiati, dopo di che gli abbiamo parlato del libro”. Una folgorazione. La signora Ciampi si è fatta mandare le bozze e ha scritto tutto d?un fiato la prefazione. Un modo, come scrive, di “trasmettere la mia commozione a queste donne ?colpevoli? e sole e la mia stima al personale del carcere e ai volontari che vi lavorano”. Non sono sfuggite a Giulia le virgolette con cui la Ciampi ha voluto alleggerire il termine ?colpevoli?: “Bello. Poteva anche non farlo, l?avremmo ringraziata ugualmente. Ma forse”, continua Giulia, “sono stati i racconti dei bambini in carcere a impressionarla”.

Info: www.ristretti.it


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