Il convegno sul Mediterraneo che si tiene, tra il 2 e il 4 aprile prossimi a Palermo, è un appuntamento abituale per il Movimento cristiano lavoratori presieduto da Carlo Costalli. Perché Mcl da anni si sta impegnando sul partenariato con la sponda meridionale del mare nostrum proprio perché “al rapporto con Maghreb e Spagna ci tengo molto e, ancora di più dopo gli attentati terroristici di Madrid, è indispensabile rilanciare il partenariato euro-mediterraneo”, spiega Costalli. Che sia determinante il ruolo ecumenico delle Chiese, anche per la sicurezza del Mediterraneo, lo dimostra l?intervento del vescovo di Tunisi, Fouad Twal, presidente della Conferenza episcopale del Nord Africa. Saranno presenti anche rappresentanti delle ong che operano nei Paesi del Nord Africa, membri di organizzazioni sociali e sindacali del Marocco, Tunisia, Libano, Cipro, Malta, Grecia, Portogallo e una delegazione qualificatissima proveniente dalla Spagna. Per l?Italia, oltre alla dirigenza del Mcl, saranno presenti a Palermo Vittorio Emanuele Parsi, professore dell?Università Cattolica di Milano, monsignor Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio consiglio Giustizia e pace, l?europarlamentare Raffaele Lombardo e il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia. “Il convegno di Palermo lancerà un messaggio per le società civili di questi Paesi: che il partenariato, quanto più si consoliderà nella sua efficacia e nella sua forza, quanto più saprà essere un esercizio a tutto campo che tenga conto della collaborazione fra governi, per svilupparsi e tendere poi ad allargarsi, tanto meglio potrà radicarsi e realizzarsi appieno, arricchendo in tal modo i rapporti tra i Paesi che consentono di sfruttare in sinergia il valore aggiunto che queste iniziative congiunte possono produrre”, spiega il presidente di Mcl. Senza dimenticare che Costalli ha già in programma, per il 2005, un convegno a Lecce sul Mediterraneo, e che continua la grande campagna del Movimento cristiano lavoratori per l?Africa, con raccolta di fondi per le iniziative in tutto il Continente nero portate avanti dalla ong Cefa.
