Welfare

Timor Est: massacri organizzati dall’Indonesia?

Un documento pubblicato da un quotidiano australiano accusa i vertici militari di Giakarta: venivano armati e pagati per uccidere

di Redazione

Un documento segreto del governo indonesiano accusa i vertici militari del Paese asiatico di aver orchestrato l?ondata di massacri avvenuti a Timor Est prima e dopo il referendum per l?indipendenza del 30 agosto 1999. Lo ha riferito sabato il quotidiano australiano ?Sydney Morning Herald?, entrato in possesso del rapporto.

Le pagine del dossier – contrassegnato come ?confidenziale? e ?da utilizzare solo per scopi investigativi dal dipartimento della Procura generale? – spiegano come le milizie anti-indipendentiste che seminarono il terrore nell?ex colonia portoghese fossero strettamente legate all?esercito indonesiano. Si sostiene infatti che i miliziani venivano addestrati, pagati, riforniti di armi e a volte persino ospitati dalle forze militari e di polizia. Sempre secondo il documento, i componenti delle milizie portavano a termine repressioni, torture e uccisioni di militanti indipendentisti grazie alla stretta collaborazione con squadre di militari e poliziotti.

Il dossier pubblica inoltre una lista di 32 persone, fra militari, poliziotti, civili e miliziani, sospettati di aver compiuto crimini contro l?umanità. Tra questi non figura però il generale Wiranto, all?epoca capo di Stato maggiore dell?esercito. Ma i relatori del rapporto affermano che ?l?intera gamma delle violazioni dei diritti umani era nota a Wiranto? e aggiungono che ?tutti i crimini avvenuti a Timor Est sono dovuti al fallimento del capo di Stato maggiore dell?esercito nel garantire la sicurezza?.

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