Famiglia

Pisanu. “La Pira politico diverso perché santo”

Il ministro dell'Interno interviene a Firenze con Veltroni, Zavoli, Bettazzi ed altri alla commemorazione per i 100 anni dalla nascita del sindaco dc

di Ettore Colombo

Giorgio La Pira e’ stato un politico ”straordinario e diverso, a motivo, io credo, della sua santita”’. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, intervenendo a Firenze, in Palazzo Vecchio, ad una cerimonia commemorativa del centenario della nascita dell’ex sindaco di Firenze, che fu anche uno dei fondatori della Democrazia cristiana, e un parlamentare attivamente impegnato in prima persona sul fronte del dialogo tra i popoli e per la pace. Al convegno sono intervenuti il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il giornalista Sergio Zavoli, il sindaco di Roma Walter Veltroni, il vescovo emerito di Ivrea, Luigi Bettazzi, il presidente della Fondazione Giorgio La Pira, Mario Primicerio. ”Per la mia generazione, per tanti giovani che come me ebbero la fortuna di conoscerlo e di ascoltarlo, Giorgio La Pira fu l’esempio persuasivo e trascinante dell’impazienza del fare; per l’appunto, della ‘santa impazienza’ di mirare in alto, ma per ottenere al piu’ presto risultati concreti, come ben sanno -ha osservato Pisanu- i fiorentini che lo videro alla guida della loro citta”’. ”Probabilmente, fu proprio la naturale inclinazione ad agire che permise a La Pira -ha proseguito il ministro dell’Interno- di coniugare per tutta la sua vita profondita’ di fede e continuita’ di impegno politico. Nell’aspro confronto con la realta’ di tutti i giorni, certamente gli fu di grande aiuto l”arma nucleare della preghiera’ per usare una sua famosa espressione”. E a proposito di preghiera Pisanu ha ricordato un episodio inedito. ”Quando nella tarda primavera del 1976, in un momento politico particolarmente delicato, Aldo Moro ando’ a trovare Giorgio La Pira in ospedale a Firenze, molti si interrogarono sulle misteriose ragioni che avevano indotto entrambi, solitamente cosi’ gentili, ad allontare tutti i presenti e chiudere la porta dietro di se’ per intrattenersi in segreto colloquio. Posso svelare il mistero: avevano deciso di pregare insieme per l’Italia, di usare, a loro modo, la loro arma nucleare”. ”E’ certo che, nel nostro tempo, pochi politici hanno dimostrato di possedere la fantasia e la lungimiranza di Giorgio La Pira, la sua stessa capacita’ di immaginare scenari e prospettive nuove -ha aggiunto il ministro dell’Interno- il suo coraggio di lavorare per crearne i presupposti anche quando ogni cosa sembrava andare in senso contrario”.


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