Commissione Ue
La scelta verde di Ursula von der Leyen
Nessuna marcia indietro sul Patto verde europeo: la presidente Ue uscente è stata rieletta con un programma che conferma le politiche per la transizione ecologica, con il sostegno dei popolari, dei socialisti e democratici, dei liberali di Renew e dei verdi. Tra gli impegni dei primi cento giorni, una Visione per l'agricoltura e il cibo. Il Wwf Italia auspica che questo documento tenga concretamente conto dell’urgente necessità di una transizione ecologica dell’agricoltura
Ursula von der Leyen, rieletta oggi presidente della Commissione Ue con 401 voti a favore (Fratelli d’Italia e Lega contrari), conferma il Green deal europeo. Decarbonizzazione, competitività, economia circolare, agricoltura e soluzioni basate sulla natura, adattamento climatico, sono alcune delle parole chiave presenti nel programma “La scelta dell’Europa”, con cui la candidata del Partito popolare europeo si è presentata stamattina di fronte al nuovo Europarlamento. Il documento ha raccolto il favore dei popolari, dei socialisti e democratici, dei liberali di Renew e dei verdi.
Tra i risultati della presidenza appena conclusa, von der Leyen cita per primo il Green deal e precisa: «Dobbiamo mantenere l’impegno per raggiungere tutti i nostri obiettivi, inclusi quelli stabiliti nel Patto verde». Annuncia, nei primi cento giorni, un Patto per l’industrializzazione pulita, che prepari la strada per il taglio del 90% delle emissioni di gas serra al 2040. Verrà proposta una Legge europea sul clima, con un percorso partecipato che coinvolgerà l’industria, le parti sociali e tutti i portatori d’interesse. In cambio del sostegno dei verdi non fa riferimento al nucleare, ma solo a rinnovabili, idrogeno ed efficienza energetica.
Obiettivo: continuare a essere leader
nei negoziati sul clima
«Voglio che l’Europa continui ad avere il ruolo di leadership nei negoziati sul clima», afferma von der Leyen. «Definiremo la nostra visione globale sul clima e sull’energia prima della Cop30 in Brasile nel 2025. Rafforzeremo la diplomazia verde e ci impegneremo maggiormente con i Paesi terzi sugli aspetti che riguardano le nostre politiche».
Nel suo programma, la presidente accenna alla necessità di rendere più facile per le persone comuni la scelta di alternative sostenibili, prima di tutto per quanto riguarda la mobilità. Cita il caso delle difficoltà nell’utilizzo di treni transfrontalieri. Ma ricorda anche l’urgenza di implementare in modo rapido ed efficace il Fondo sociale per il clima, che dovrà dare sostegno alle fasce più deboli per l’accesso ad alloggi più efficienti dal punto di vista energetico. Tra le promesse “verdi” del programma ch’è quella di fare chiarezza sugli “inquinanti eterni”, i Pfas (un tema caro a VITA).
La visione sull’agricoltura e il cibo
Un intero capitolo è dedicato alla sicurezza alimentare, all’acqua e alla natura. «L’agricoltura è una parte fondamentale dello stile di vita europeo e tale deve rimanere. È grazie a nove milioni di aziende agricole e al più ampio settore dell’agri-food, che l’Ue ha il cibo più sano e di più alta qualità al mondo», dichiara von der Leyen. «I nostri agricoltori e le aree rurali sono sempre più sotto pressione, per l’impatto del cambiamento climatico, un’iniqua competizione a livello globale, i prezzi crescenti dell’energia, la difficoltà di ricambio generazionale e di accesso al credito. Allo stesso tempo, stanno facendo gradi sforzi per dare un contributo alla transizione ecologica, per esempio attraverso le soluzioni basate sulla natura. Voglio continuare a dialogare con gli agricoltori, i politici, la società civile, i portatori di interesse e i cittadini, per costruire un sistema rurale competitivo e resiliente a lungo termine, tenendo conto dei limiti del pianeta». Dunque, tra gli impegni dei primi cento giorni, presenterà una Visione per l’agricoltura e il cibo.
Von der Leyen conferma inoltre gli impegni per la biodiversità assunti nell’ambito dell’accordo internazionale Kunming Montreal. Annuncia un Patto europeo per gli oceani e un commissario per la pesca e gli oceani. Ricorda infine che il riscaldamento globale è accentuato in Ue, rispetto all’innalzamento della temperatura media della Terra. Per questo è necessario adottare un Piano europeo di adattamento climatico, per accompagnare gli Stati membri a farsi trovare preparati di fronte ai rischi climatici. Il Piano dovrà tener conto della necessità di adottare misure per la sicurezza idrica, in una Strategia europea per la resilienza dell’acqua in un’ottica circolare.
La reazione del Wwf
«Positivo il rinnovato impegno per gli obiettivi fissati con il Green deal europeo, che però risultano indeboliti, accogliendo le richieste dell’industria dei fossili e del comparto agroindustriale, spesso in contrasto con gli standard ambientali a protezione della salute e della sicurezza dei cittadini. Preoccupante la carenza di impegni concreti su protezione e ripristino della biodiversità e la mancata ambizione per un sistema energetico completamente rinnovabile», è il commento del Wwf Italia.
L’associazione ambientalista ricorda che, dopo l’adozione nella passata legislatura di numerose iniziative chiave sul ripristino della natura, la deforestazione e il clima, i governi nazionali devono ora implementare efficacemente questi provvedimenti a livello statale.
Di particolare interesse è l’annunciato documento per l’agricoltura e l’alimentazione, che dovrebbe incoraggiare e sostenere gli agricoltori che lavorano con la natura. Il Wwf auspica che questa nuova visione tenga concretamente conto dell’urgente necessità di una transizione ecologica dell’agricoltura. Dante Caserta, responsabile Affari legali e istituzionali del Wwf Italia dichiara: «L’impegno della presidente von der Leyen per il Green deal europeo rafforza il necessario percorso verso la transizione ecologica ed è sicuramente una notizia positiva. La maggioranza degli europarlamentari sono a favore della transizione verde, nonostante la campagna di disinformazione contro il Green deal dell’ultimo anno. Meno chiari sono gli strumenti, le scadenze e le modalità per procedere ad una transizione veloce e giusta. È evidente che il comparto industriale delle fonti fossili e quello dell’agroindustria hanno portato ad un indebolimento degli obiettivi originari».
La foto in apertura è della Commissione Ue
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