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Maroni: “Studi di fattibilità per la detassazione delle famiglie”

Il ministrosta portando avanti uno studio sul modello che si chiama reddito familiare o quoziente familiare, cioe' lo splitting del reddito sul numero dei componenti della famiglia

di Benedetta Verrini

Sara’ presentato a maggio lo studio di fattibilita’ sulla possibilita’ di applicare, nel sistema fiscale italiano, il modello del ”reddito o quoziente familiare” che consentira’ la riduzione delle tasse per le famiglie, specialmente quelle piu’ numerose. Lo ha affermato oggi il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Roberto Maroni, concludendo a Torino il convegno nazionale ”Tutti i bambini hanno diritto ad una famiglia”. Partendo dal dato statistico che il 33% dei minori tuttora in istituto proviene da famiglie in forte difficolta’ economica, il ministro ha detto che questa motivazione dovra’ essere assolutamente rimossa al piu’ presto. ”Il ministero del Welfare – ha spiegato Maroni – con l’ Inps e il ministero dell’ Economia, sta portando avanti uno studio sul modello che si chiama reddito familiare o quoziente familiare, cioe’ lo splitting del reddito sul numero dei componenti della famiglia”. Il ministro ha fatto un esempio: una famiglia con una persona sola che lavora, il coniuge a casa e tre figli minorenni, oggi vede il suo reddito tassato come reddito di un singolo, salvo assegni familiari o qualche detrazione. ”Lo splitting – ha continuato il ministro – significa che questo reddito viene suddiviso per il numero dei componenti della famiglia. E’ un sistema – ha osservato Maroni – che sostiene fortemente la famiglia, in particolare quella numerosa e che e’ gia’ in vigore in Francia”. ”Noi stiamo facendo le simulazioni. Se, come pensiamo, alla fine questo sistema si rivelera’ efficace per sostenere le famiglie, proporremo che in sede di attuazione della riforma fiscale si passi a questo modello”. Maroni ha spiegato che le simulazioni servono ”per vedere quanto costa questo nuovo modello. Se e’ un beneficio per le famiglie – ha osservato Maroni – vuol dire che complessivamente gli italiani pagheranno meno tasse, ma questo comportera’ un onere per lo Stato”. Maroni ha ancora sottolineato che ”non si tratterebbe di una novita’ assoluta perche’ gia’ il programma di governo del 2001 prevedeva il reddito familiare. Si tratterebbe – ha concluso – di chiedere l’ attuazione del programma di governo”.


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