Famiglia
Caritas: in Corea del Nord continua la carestia
Ma si fanno passi avanti per uscire dall'isolamento
La crisi alimentare e sanitaria in cui versa da tempo la Corea del Nord è ancora lontana dall?essere risolta, nonostante i recenti sviluppi in ambito diplomatico rappresentino un ?motivo di speranza?.
Lo ha dichiarato nei giorni scorsi la Caritas internazionale, che di recente ha lanciato l?annuale appello per raccogliere 3,2 milioni di dollari (quasi sette miliardi di lire), proprio per combattere la carestia che affligge il Paese. Kathi Zellweger, direttrice dell?ufficio Cooperazione internazionale della Caritas di Hong Kong, ha ricordato che i nordcoreani si preparano ad affrontare mesi molto duri, dopo gli scarsi raccolti del Duemila.
Si è poi detta preoccupata che il recente evolversi della situazione in campo diplomatico possa aver creato una ?falsa percezione? dei sei anni di grave crisi sperimentati dalla Corea del Nord.
L?anno scorso Pyongyang ha normalizzato le relazioni diplomatiche con Australia, Canada, Nuova Zelanda e gran parte dei Paesi europei. Ha anche fatto passi avanti nel tentativo di riallacciare i rapporti con Stati Uniti e Giappone. Inoltre, dal 13 al 15 giugno 2000 si è tenuto lo storico incontro a Pyongyang tra il leader della Corea del Nord, Kim Jong Il, ed il presidente della Corea del Sud, Kim Dae Jung, per riaprire e rafforzare i legami tra i due Paesi, che avevano interrotto ogni contatto dal 1953. Infine la prossima settimana una delegazione dell?Unione europea, guidata dal primo ministro svedese Goran Persson, visiterà la capitale nordcoreana.
?I norcoreani cominciano a capire ? ha affermato la Zellweger ? che dovranno compiere aggiustamenti e creare un clima che sia sufficientemente accettabile ed interessante per gli investitori stranieri?. Fonti della società civile sudcoreana manifestano comunque preoccupazione per l?atteggiamento dell?amministrazione del presidente Usa George W. Bush, che di recente è tornato a manifestare ostilità nei confronti di Pyongyang.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.