Sostenibilità

Usa: il gas serra aumentato dell’11% in otto anni

Secondo l'agenzia per l'ambiente negli Stati Uniti anidride carbonica e protossido di azoto sono cresciuti nel '98 rispetto al passato

di Gabriella Meroni

Proprio mentre gli Stati Uniti dichiarano morto il protocollo di Kyoto, l’ Epa (l’ Agenzia statunitense per la protezione dell’ ambiente) segnala una crescita dell’ 11% delle emissioni americane di gas serra nel 1998 rispetto ai livelli del ’90. Mentre in Italia sono le piccole isole a promuovere programmi di risanamento della qualità dell’aria. Secondo il rapporto americano, il pericolo principale è rappresentato dall’ anidride carbonica (Co2), responsabile dell’ 80% del totale delle emissioni di gas serra. La più grande fonte di Co2 è la combustione di carburante fossile. Le emissioni di metano derivano invece primariamente dalla decomposizione dei rifiuti nelle discariche, dalla fermentazione di letame, dai sistemi di gas naturale e dalle miniere di carbone. Le emissioni di protossido d’ azoto (N20) sono invece determinate dalla gestione dei terreni agricoli e dalle fonti mobili di combustione di carburanti fossili. Quelle di Hfc, dalla sostituzione delle sostanze ?killer? dell’ ozono (i Cfc) e quelle di Pfc dalla produzione di alluminio. E’ il settore industriale a contribuire in maniera più massiccia alle emissioni di Co2: nel ’98 sono dovute al’ industria 478 milioni di tonnellate sulle 1.468 totali; segue il settore dei trasporti, con 450 milioni di tonnellate, l’ edilizia (286 milioni di tonnellate) ed il commercio (239 milioni di tonnellate). A dispetto del fatto che vengono emesse in quantità minore rispetto agli altri gas serra, le emissioni di Hfc e Pfc sono cresciute del 73% dal ’90 al ’98, un aumento pericoloso visto il loro estremamente alto potenziale di riscaldamento globale. Se, quindi, la situazione statunitense rimane preoccupante, nel nostro Paese, invece, sono le piccole isole a farsi antesignane della ?via italiana? alla lotta contro i gas serra. Sta per essere emanato, infatti, il bando per la presentazione delle domande di finanziamento per la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili ed allo sviluppo di una mobilità che utilizzi veicoli a basso impatto ambientale e servizi o sistemi di trasporto innovativo nelle isole minori italiane. Si aggiunge così un altro tassello nel mosaico della strategia per il ricorso e lo sviluppo delle fonti alternative  a basso impatto ambientale, dopo i due decreti ministeriali, pubblicati recentemente, per incentivare lo sfruttamento dell?energia solare e per promuovere lo sviluppo dei carburanti a ridotto impatto ambientale. Il ricorso a gas metano e GPL consente infatti di ridurre efficacemente l’ impatto ambientale del traffico urbano, abbattendo quasi completamente le emissioni di benzene e di materiale articolato. Saranno i comuni a dare attuazione al programma, che dispenserà 40 miliardi in risorse finanziarie per convertire i veicoli non catalizzati  e installare un impianto a GPL o metano.


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