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Stop al Fondo per non autosufficienti. Anziani, arrangiatevi
Per il governo non ci sono mezzi per sostenere chi assiste un malato. LAuser: "Manca un vero impegno".
È la non autosufficienza, più della povertà, della criminalità, perfino della solitudine, la principale preoccupazione degli anziani. Una ricerca dell?Osservatorio sulle dinamiche sociali, costituito da Cisl e Confcooperative, su un campione di persone di età compresa tra i 60 e i 74 anni, ha rilevato come la paura di non poter provvedere a se stessi sia il timore più diffuso tra gli over 60.
Alla Camera è recentemente approdato, dopo un esame in commissione Affari sociali durato un anno, il disegno di legge che prevede la costituzione di un Fondo per la non autosufficienza. Sembrava essere la volta buona: il testo, infatti, aveva raccolto un largo consenso e a nessuno sfuggiva la necessità di trovare una soluzione per alleviare le difficoltà di quel milione e mezzo di famiglie italiane che assiste una persona non autosufficiente, sostenendo una spesa mensile che varia dai 500 ai 1.500 euro, e di evitare che con l?arrivo del caldo e la mancanza di assistenza si assistesse nuovamente a ciò che accadde lo scorso anno quando per la calura morirono 7.200 anziani. E invece no.
A nulla sono servite il milione di firme raccolte dal sindacato dei pensionati della Cgil, a nulla è valso l?avere inserito nel Libro bianco sul Welfare la costituzione di un Fondo per i non autosufficienti tra le priorità o l?impegno del ministro della Salute, Girolamo Sirchia. Su proposta della maggioranza e con 87 voti di scarto, il testo è stato nuovamente rinviato in Commissione perché non è stato raggiunto un accordo su come il fondo debba essere finanziato.
Al ministero dell?Economia l?argomento non pare essere in cima alla lista delle priorità, visto che da via XX Settembre non sono mai state avanzate proposte alternative per la copertura finanziaria del fondo. “Non c?è alcun impegno ad affrontare un problema che è diventato drammatico per quelle famiglie sulle cui spalle ricade tutto il peso economico e psicologico dell?assistenza”, dichiara Maria Guidotti, presidente dell?Auser. ” Evidentemente il governo ha individuato altre priorità su cui investire, come dimostrano i tagli alla spesa sociale”.
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