Cultura
L’Unhcr torna in Sud Sudan dopo 14 anni
E' il risultato del processo di pace della regione, ormai a compimento. Nei prossimi 18 mesi dovranno rientrare almeno 150mila rifugiati
L’Unhcr ha annunciato oggi a Nairobi che riprendera’ ad essere operativo nel Sud Sudan, dopo 14 anni di assenza, con l’obiettivo principale di far rientrare i rifugiati in patria. Il ritorno dell’Alto Commissariato Onu è permesso dal miglioramento delle condizioni di sicurezza nel Paese, e dal concretizzarsi del processo di pace.
Dovrebbero rientrare almeno 150.000 rifugiati entro i primi 18 mesi dopo la firma della pace (attesa entro fine mese, probabilmente il prossimo 22 marzo, ma i rinvii sono gia’ stati numerosi): ed in tal senso gia’ ha iniziato ad operare un gruppo apposito che dovra’ rendere sicura la strada del rimpatrio per i convogli che effettuarenno l’operazione.
La guerra in Sudan tra nord (di etnia araba e bianca, e religione musulmana), e sud (nero ed animista o cristiano) dura da circa 20 anni, e ha causato due milioni di morti e circa tre milioni di profughi. In larga misura interni, ma circa 600.000 dei quali hanno trovato rifugio in paesi confinanti: Uganda, Kenya e Repubblica Democratica del Congo, l’ex Zaire, soprattutto. E le operazioni dell’Unhcr inizieranno proprio dai profughi che si trovano al di fuori del Sudan.
Il processo di pace in Sudan dovrebbe migliorare anche la situazione nel nord Uganda, perché i ribelli dell’Esercito di resistenza del signore, che compiono continui massacri nella regione, fino ad ora hanno trovato libero accesso, basi e protezione nel Sud Sudan. Adesso la “normalizzazione” nel Paese ospitante potrebbe costringere l’Lra ad uscire allo scoperto o a diminuire le sue feroci scorribande.
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