Famiglia

Disabili: vigili urbani…in sedia a rotelle

Succede a Caltagirone, in Sicilia. Oggi per Emanuele e Irene è stato il primo giorno di lavoro in divisa da ausiliari del traffico

di Redazione

Tra lo stupore dei passanti, di qualche turista, degli anziani seduti davanti ai bar del paese della ceramica Emanuele e Irene, in divisa da ausiliari del traffico, sulle loro sedie a rotelle, hanno gestito la viabilita’, sorvegliando che gli scivoli ed i posteggi per i disabili venissero lasciati liberi, che le auto si fermassero prima delle strisce pedonali. Emanuele Lo Bianco, 32 anni, paralizzato alle gambe dopo un incidente sulla moto, e Irene Scauso, 24 anni, disabile dalla nascita per una malattia genetica, sono diventati vigili rubani grazie ad una convenzione tra l’ associazione disabili integrazione sociale e il Comune di Caltagirone che hanno redatto un progetto pilota per coinvolgere i portatori di handicap nella vita cittadina integrandoli in un’ attivita’ lavorativa inusuale per loro. Dice Irene dopo la prima mattinata di lavoro: ”E’ stata un’ esperienza emozionante: io non sono una che vive tra quattro mura, sto all’ aperto, vado sempre fuori casa. Eppure oggi ero molto contenta per quello che stavo facendo. Avevo gia’ altre esperienze lavorative in una coop d’ informatica e come ragioniera. Ma questa e tutt’ altra cosa. Sono molto contenta e soddisfatta”. Prima d’ indossare la divisa di ausiliare del traffico con paletta e fischietto Emanuele e Irene, insieme ad un altro disabile, Mario Annaloro, hanno seguito un corso di tre mesi con la polizia municipale. ”I vigili urbani – dice Irene – sono stati molto gentili e ci hanno spiegato bene i nostri compiti. Oggi ho notato che la gente era molto curiosa, si avvicinava, mi faceva domande”. Il sindaco Francesco Pignataro, a capo di una giunta di Centrosinistra, e’ soddisfatto: ”Quello che coinvolge i disabili e’ un progetto pilota. Abbiamo stipulato una convenzione con l’ Adis e per sei mesi i giovani avranno un contratto a tempo determinato e percepiranno circa 200 euro al mese. L’ operazione ha un alto valore simbolico: vogliamo mandare un messaggio sia al mondo dei disabili che a quello della gente normodotata: la citta’ va vissuta da tutti e nella stessa maniera. I disabili devono uscire dal proprio guscio e i cittadini devono avere rispetto della diversita’. Penso che l’ esperienza inaugurata a Caltagirone sia la prima in Italia”. ”Con questa nuova figura – ha detto l’ assessore ai Servizi sociali Cristina Navarra – intendiamo favorire l’ integrazione dei diversamente abili, sviluppare nella comunita’ la cultura della valorizzazione della diversita’ e contribuire a rendere la citta’ sempre piu’ vivibile anche per chi e’ sulla sedia a rotelle”. ”Ciascuno di noi – ha detto Lo Bianco – ha potenzialita’ che deve tirare fuori. Questa esperienza di lavoro ci aiuta a farlo e contribuisce a valorizzarci come persone capaci di svolgere un ruolo attivo nella nostra comunita”. Per il presidente dell’ Adis, Franco Cardello ”oggi e’ un giorno importante: l’ impegno e l’ entusiasmo di Emanuele e Irene dimostrano ancora una volta che i diversamente abili possono e sanno essere non soltanto destinatari di servizi, ma protagonisti di iniziative di alto impatto sociale”. All’ associazione sono iscritti 50 disabili e l’ Adis da tempo si batte per i diritti e l’ intergrazione dei portatori di handicap. A Caltagirone nella commissione edilizia vi e’ anche un disabile che esprime pareri sui progetti.


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