Famiglia

Uganda: 20 mila bambini costretti a fare la guerra

Un gruppo di ricercatori belgi ha realizzato uno studio sulle loro condizioni

di Francesco Agresti

Vengono sequestrati generalmente di notte, hanno un?età media di 13 anni, rimangono nelle mani dei loro aguzzini per circa due anni, molti di loro hanno visto uccidere i genitori, altri sono stati costretti ad ammazzare o a subire violenza fisiche e sessuali. Il nord dell?Uganda è stato trasformato in un enorme campo di battaglia in cui da 16 anni si contrappongono le forze regolari del governo di Kampala e i ribelli del LRA, Lord?s Resistance Army. Si stima che dall?inizio delle ostilità i ribelli abbiano sequestrato 20 mila bambini, di questi 8400 solo nel periodo compreso tra giugno del 2002 e lo stesso mese del 2003. I minori rapiti costituiscono il 90% dei reclutamenti Un gruppo di ricercatori dell?università belga di Ghent ha condotto una ricerca sulle condizioni dei banmbini-soldato che hanno fatto parte del LRA. I risultati sono stati pubblicati dal periodico scientifico The Lancet. Il 77% dei 301 ragazzi intervistati ha assistito a omicidi, il 52% è stato duramente percosso, il 39% è stato costretto a uccidere, nel 2% dei casi anche i propri genitori o parenti, il 35% delle ragazze ha subito violenze sessuali, il 18% ha partorito uno o più figli e il 39% è stato costretto a sequestrare altri ragazzi. E ancora il 64% ha preso parte a combattimenti, il 65% ha subito un addestramento militare principalmente nei campi allestiti nel sud del Sudan. Il 66% dei ragazzi ha perso il padre, il 37% la madre, omicidi e sparizioni sono tra le cause principali della scomparsa dei genitori. Il 63% è stato prelevato nella propria abitazione, il 7% a scuola. Il loro recupero psiclogico è reso ancora più difficile dalla mancanza di strutture idonee: in Uganda sono in attività solo 12 psichiatri, 2 ogni due milioni di abitanti


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