Formazione

Psichiatria: il ministro Sirchia difende la 180

Lo ha fatto sabato scorso, a Trieste, spiegando il suo sostegno alla legge e la necessità di attuarla compiutamente, non di modificarla

di Benedetta Verrini

La cooperazione sociale incassa un nuovo, importante punto a favore della difesa della legge 180: il ministro della Salute, Girolamo Sichia, è intervenuto sabato scorso a Trieste, “a sostegno incondizionato della legge 180” spiega una nota della coop sociale Itaca (www.itaca.coopsoc.it). “Una presa di posizione netta ed autorevole quella del ministro” dicono a Itaca, che potrebbe rivelarsi decisiva nei confronti delle proposte di riforma della legge Basaglia, portate avanti a partire dal 2001 in particolar modo dall’on. Burani Procaccini. “La legge 180 sulla salute mentale, la cosiddetta ‘legge Basaglia’, ha dato globalmente buoni risultati -ha dichiarato il ministro Sirchia -. Non si tratta tanto di cambiarla, quanto di dar seguito a quel dettato. La legge 180 è stata in parte inattuata. Se ha un difetto, non è tanto nell’impianto, quanto nella sua realizzazione. La parte domiciliare, la parte di prevenzione della patologia conclamata, tutta la riabilitazione territoriale, la rieducazione sono state applicate in maniera disuniforme: meglio in alcune Regioni, male in altre. Quindi lo sforzo che va fatto, è in quella direzione, non tanto nel senso di cambiare la legge che, con piccole modifiche, mi sembra possa andar bene ancora oggi”. Una legge “in parte inattuata” come la maggior parte delle associazioni di familiari e psichiatri italiani dicono da anni. Se uno sforzo va fatto non deve essere “nel senso di cambiare la legge” 180, “quanto nella sua realizzazione”. La Basaglia -sottolinea il ministro Sirchia- “mi sembra possa andar bene ancora oggi”.


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