Cultura

Tamara fa un buco nell’acqua

di Shifra Horn, Fazi Editore, 15 euro, giudizio *.

di Selena Delfino

Peccato, perché la storia prometteva bene. C?era tutto: ambientazione da primi del Novecento, ebrei russi che fuggono in Palestina, le città di Jaffa e Tel Aviv, una nonna eccentrica in odore di paranormale (alla Marquez) e una bella figura di monaco greco. Girando l?ultima pagina, la sensazione è però quella di avere terminato la lettura del libro non una, ma più volte. La scrittrice israeliana fa così tanti richiami a romanzi già letti (forse per adattare la storia a un gusto occidentale), che i personaggi e i fatti narrati, seppur circondati da un alone di leggenda, sono scontati. Lo stile è didascalico e abusa del consolidato trucco di preannunciare la rivelazione di segreti che, però, non sorprenderanno mai il lettore. Tranne che nel finale, quando però è troppo tardi.


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