Welfare

Il grande attacco alla fascia under 20

Sempre più giovani e donne tra i consumatori. Perché tra pubblicità e nuovi prodotti per i ragazzi, l’alcol ha una faccia sempre più trendy.

di Benedetta Verrini

Diminuiscono i consumi, ma aumentano i consumatori. Sono soprattutto giovani e donne ad ?attaccarsi? alla bottiglia, in Italia, e lo fanno nel peggior modo possibile. Sempre più fuori pasto, sempre più per ubriacature occasionali, sempre più preferendo al cocktail puro e semplice un mix di alcol e droga. Nelle grandi città, come Milano, gli esperti hanno constatato che l?uso combinato di diverse sostanze è diventato, in questi anni, sempre più abituale tra i giovani. La ragione prevalente è il potenziamento degli effetti: le bevande alcoliche possono aumentare gli effetti della cocaina e delle anfetamine o ridurre le sensazioni di ansia e irrequietezza associate all?uso di stimolanti (ecstasy e pasticche). “Non sono atteggiamenti estremi, anzi, sono più diffusi di quanto si pensi”, commenta Riccardo C. Gatti, medico psicoterapeuta e direttore del Dipartimento delle dipendenze della Asl Città di Milano. “è il terreno culturale che anni di campagne e spot pubblicitari hanno predisposto in questi anni. Ciò che notiamo, infatti, è che c?è un crescente consumo di alcolici legato a qualcosa di diverso dalle abitudini alimentari e dalle tradizioni conviviali italiane. Si beve sempre più per trovare una possibilità di sballo, spesso associato a sostanze illegali. E i messaggi pubblicitari, d?altra parte, strizzano sempre più l?occhio allo sballo come aspetto positivo e divertente dello stare insieme. E hanno risultati molto efficaci, volti a formare nuovi consumatori e ad aprirsi nuovi mercati”. La fisionomia del consumatore italiano, infatti, sta evolvendo rapidamente. “L?aperitivo, un?abitudine sconosciuta fino a pochi anni fa, oggi è un appuntamento quasi obbligato per moltissime persone”, prosegue Gatti. “Il rischio è che, a fronte di un minor consumo di alcol, o di un più ?innocuo? consumo a pasto, si faccia un uso molto più pericoloso degli alcolici, fatto di grandi abusi fuori pasto due-tre volte alla settimana”. Protagonisti di queste nuove dinamiche, ovviamente, sono soprattutto i giovani: i dati rivelano che nel 2000 i ragazzi in età dai 15 ai 24 anni che consumano alcolici sono diventati il 77% del totale, contro il 74% del 1991. Tra loro, i soggetti che si sono ubriacati più di una volta in tre mesi sono praticamente raddoppiati, passando dall?1,8% nel 1994 al 3,2% nel 2000. “è un trend rilevato da un po? di anni a questa parte presso i Nuclei operativi alcologia di Milano, cui si associano sempre di più anche le donne, che dopo anni di consumo silenzioso, tra le mura domestiche, escono allo scoperto”. Le grandi aziende, d?altra parte, hanno un grande interesse per la fascia under 20. “Sono in vendita molte bevande con un ridotto contenuto alcolico”, spiega il professor Gatti. “Con un packaging molto accattivante e sapori dolci, fruttati, mirano ad ?abituare? consumatori giovanissimi che non si avvicinerebbero mai agli alcolici classici, considerati vecchi e poco trendy”. I risultati sono un aumento del consumo acritico, sconsiderato, degli alcolici. E conseguenze devastanti: il ministero della Salute calcola che i morti per cause collegate all?alcolismo oscillano ogni anno tra i 15 e i 22mila: gran parte di questi sono giovani che perdono la vita in incidenti stradali. E tutti gli altri, quelli che sviluppano una dipendenza, entrano in un tunnel rischiosissimo: i Nuclei alcologici di Milano usano l?immagine di persone ?incastrate? dentro la bottiglia con la loro stessa famiglia. “Difficilmente arrivano ai servizi in una fase precoce”, spiega Gatti. “Ci troviamo di fronte un target molto eterogeneo, con problemi di varia natura. L?alcol è una sostanza psicoattiva. Ed è più pericoloso di altre droghe classificate come illegali: sviluppa alterazioni continue e subdole, ha un?altissima tossicità. L?astinenza alcolica, ad esempio, ha complicazioni pericolose che possono condurre anche alla morte. Per non parlare della disgregazione dei rapporti sociali e familiari che produce il vizio dell?alcol. La persona alcoldipendente va incontro a problemi relazionali, la ridotta capacità motoria crea una riduzione della sua produttività, un alto rischio di incidenti sul lavoro e domestici, l?isolamento sociale”. I servizi di alcologia puntano a ?ricomporre? questa disgregazione, a partire dall?aspetto sanitario fino a quello psicologico e sociale. “La legge 125 del 2001 ha introdotto buone linee guida”, prosegue Gatti, “ma l?applicazione e gli investimenti sono un?altra cosa”. Il costo sociale del recupero dell?alcolista è molto alto: richiede il coordinamento di un?équipe sanitaria e psicoterapeutica e una lunga fase di recupero psicofisico. “Per questo, da anni a Milano ci muoviamo sul terreno della prevenzione”, conclude Gatti. “Certo, dobbiamo lottare contro un fronte compatto e fortissimo, quello del marketing delle aziende produttrici. Il nostro impegno, dunque, è quello di lavorare sul consumo critico, spiegando che il consumo di alcolici è cosa diversa dall?abuso”. Non più di così Le dosi massime giornaliere consigliate (anche se non esistono dosi non a rischio) Uomo 25 grammi di alcol che equivalgono a 2 calici e 1/2 di vino (a 12°) oppure a 2 lattine di birra (a 5°) oppure a 2 bicchierini di superalcolico (a 40°) Donna 15 grammi di alcol che equivalgono a 1 calice e 1/2 di vino ( a 12°) oppure a 1 lattina di birra (a 5°) oppure a 1 bicchierino di superalcolico (a 40°) Diamo i numeri Alcolisti 1.500.000 Abusatori 5.000.000 Bevitori occasionali 3.500.000 Consumo medio annuo pro-capite 7,5 litri (contro i 6 consigliati dall?Oms) Costo dell?alcol dal 2 al 5% per la società DEL PIL Mortalità annua 15.000/22.000 morti Utenti dei servizi per l?alcoldipendenza 34.558 (Dati Eurispes-ministero della Salute) Dizionario Astemio. Persona che non beve mai alcolici Bevitore adeguato. Persona che beve prevalentemente ai pasti, assume una quantità di alcol giornaliera limitata, non presenta alterazioni del comportamento, non presenta danni fisici Bevitore eccessivo. Persona che assume alcol in forti quantità e comunque superiori alle dosi giornaliere consigliate. Beve anche o prevalentemente fuori pasto, può presentare patologie alcolcorrelate, può presentare modificazioni del comportamento Alcoldipendente. Persona che continua ad assumere alcol malgrado il suo bere incida sulla salute fisica e psichica, sui rapporti interpersonali e sulla realtà sociale ed economica. Presenta tolleranza (aumento delle dosi per ottenere lo stesso effetto), desiderio irrefrenabile di bere, sintomi di astinenza


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