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Impresa sociale: sprint al Senato

I resoconti del Forum del Terzo settore e di Confcooperative, oggi ascoltati in Commissione Giustizia: "Abbiamo espresso ai senatori l'urgenza di approvare la legge in tempi brevi”

di Benedetta Verrini

Oggi i rappresentanti del Terzo settore sono stati ascoltati dai componenti della commissione Giustizia del Senato per «verificare la coerenza del testo in esame con le finalità che lo stesso persegue», aveva preannunciato settimana scorsa il senatore diessino Nuccio Iovene. Le audizioni hanno coinvolto il Forum Permanente del Terzo Settore, Confcooperative (presente tramite Federsolidarietà, la sua federazione delle cooperative di solidarietà sociale), Unioncamere e Confindustria. ?L?audizione è andata bene? commenta Fabio Protasoni, della delegazione del Forum, ?abbiamo espresso ai senatori l?urgenza di approvare questa legge in tempi brevi?. Da parte sua, Confcooperative ha però manifestato in un comunicato stampa l’esigenza di introdurre un ulteriore emendamento, per far sì che i controlli contabile e sociale siano esterni oltre che interni: ?È una scelta indispensabile? si legge, ?per evitare discriminazioni tra diverse tipologie di imprese sociali e per assicurarne la reputazione?. Infine Confcooperative ha osservato che, alla luce delle novità legislative citate, resta aperta la questione dell’aggiornamento dei profili organizzativi del Codice Civile in merito ai soggetti disciplinati dal Titolo I dello stesso: ?Se non si dovesse provvedere urgentemente le imprese sociali nascerebbero con l’handicap di una disciplina civilistica arcaica e inadeguata?. A questo punto, dovranno essere i senatori a decidere nel merito se raccogliere le sollecitazioni espresse, rimandando il ddl alla Camera o mantenere il testo inalterato, salvaguardandone una più rapida approvazione. Già approvato dall?altro ramo del Parlamento, il disegno di legge si pone l?obiettivo di definire un quadro normativo organico per le imprese che sono individuate come organizzazioni private senza scopo di lucro che esercitano in via stabile e principale un?attività economica di produzione e scambio di beni o di servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale. Esso interviene su una materia che è stata interessata da significativi interventi normativi nel corso degli ultimi anni, anche diretti ad attribuire vantaggi fiscali, rispetto ai quali è ormai necessaria una sistemazione organica. A tal fine il governo dovrà definire il carattere sociale dell?impresa, sulla base dei criteri definiti dall?articolo 1, dando vita a una disciplina applicabile in modo trasversale agli enti e ai soggetti del libro I e del libro V del Codice civile che presentino le caratteristiche indicate, caratteristiche mediante le quali è possibile coerentemente circoscrivere quell?area di attività cui si è soliti fare riferimento con l?espressione Terzo settore.


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