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Usa: allarme sondaggi per missione in Iraq

Il Los Angeles Times pubblica un sondaggio da cui s'evince il crollo del sostegno dell'opinione pubblica alla missione in Iraq. Che faranno Kerry e Bush in vista delle elezioni?

di Paolo Manzo

E’ allarme negli Stati Uniti per il crollo del sostegno dell’opinione pubblica americana alla missione in Iraq: i leader dei due partiti politici devono intervenire al piu’ presto, si legge in un rapporto del ‘Council of Foreign Relations’, influente think tank statunitense citato oggi dal Los Angeles Times, per tornare a convincere il pubblico dell’importanza dell’impegno assunto dall’amministrazione nel paese, se non vogliono correre il rischio di una catastrofe in politica estera. ”Incoraggiamo tutte le parti – il presidente, il senatore Kerry, i leader del Congresso – a ribadire pubblicamente l’impegno americano”, ha affermato James Schlesinger, segretario alla Difesa nelle amministrazioni Nixon e Ford e copresidente della task-force bipartisan di esperti di politica estera che ha scritto il rapporto. Devono ribadire l’impegno assunto ”perche’ l’effetto che otterranno non facendolo sarebbe quello di un colpo durissimo, se non catastrofico, per la politica estera americana”. Il passaggio dei poteri in programma per il prossimo 30 giugno potrebbe spingere infatti a pensare che gli Stati Uniti possono iniziare a ridurre il grado di impegno in Iraq, si legge ancora nello studio. Dove invece si sottolinea come ”l’Iraq stia entrando in una fase eccezionale e pericolosa, in cui l’opera sostenuta e determinata degli Stati Uniti sara’ essenziale per i mesi e gli anni a venire”. Un sondaggio realizzato nel mese di novembre ha fatto emergere che una maggioranza del 60 per cento degli americani e’ convinta che il processo di creazione di un governo iracheno stia procedendo troppo lentamente, ricorda il quotidiano, citando le conclusioni degli esperti. Sull’appoggio dell’opinione pubblica alla missione in Iraq pesa anche la crescente presa di distanza rispetto all’opportunita’ dell’intervento armato nel paese, dove i soldati statunitensi continuano a morire: nel mese di aprile il 70 per cento degli interpellati hanno risposto ad un sondaggio Washington Post-ABC affermando che e’ valsa la pena di combattere la guerra. Alla stessa domanda ha risposto in modo analogo il 50 per cento del campione interpellato un mese fa. Stesse variazioni nelle cifre relative alle aspettative di successo da parte degli americani sulla missione: il mese scorso il 73 per cento dei cittatdini statunitensi ha definito probabile il fatto che gli Stati Uniti saranno costretti a rimanere a lungo in Iraq senza riuscire a dar vita ad un governo stabile nel paese.


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