Politica
Buon cioccolato alla bresciana
Presso la Rocca San Giorgio di Orzinuovi si é tenuta i giorni scorsi ChocolArt & Coffee.
Riccardo Lagorio è un ?angelo matto?, uno di quei personaggi che sono come il lievito in un territorio. Ha 34 anni, ed è assessore all?Agricoltura del Comune bresciano di Castegnato. Con la sua passione innata, l?autunno scorso, ha organizzato una fiera, Franciacorta in Bianco, che gli ha procurato un premio dal WWF: un bosco di 20 alberi. Conosce la Val Camonica come nessuno, e le sere lui le passa nei municipi dei piccoli paesi per spiegare cosa sono le De.Co., le denominazioni comunali che identificano un territorio. M?ha fatto assaggiare almeno venti formaggi rari, tra cui il Fatulì della Val Saviore (formaggio a base di latte di capra bionda dell?Adamello), che è il suo orgoglio.
Ha scritto l?Atlante dei Formaggi bresciani (per i tipi della Vannini), ma l?opera che più m?ha commosso è il catalogo degli espositori di Franciacorta in bianco che ha concepito come un libro, con le citazioni dei suoi maestri come Corrado Barberis e Giorgio Onesti e il racconto degli incontri con questi personaggi stravaganti, i malgari di mezza Italia, che fanno cultura con i loro caci.
Parlo di lui perché rappresenta il volto buono di un?agricoltura che vuole uscire dalle sacche dell?indistinto. E la sua compagna, Lucia Masutti, è così tenace che il 5, 6 e 7 marzo ha convocato a Orzinuovi, nella fiera ChocolaArt & Coffee, un rappresentante della comunità atzeca del Messico – Xiukiautzein (Pioggia di fuoco) per parlar di cioccolato in termini meno epicurei e folkloristici di come si fa di solito.
Per tre giorni, nella bella Rocca di San Giorgio, viene messo a tema il cioccolato: dalle stampe pubblicitarie alle degustazioni per bambini; dai dolci denominati ?bacio? ai racconti intorno a questo dolce che l?Unione europea, matrigna, ha cercato di svilire permettendo l?uso dei grassi vegetali al posto del burro di cacao. Ci saranno anche i migliori cioccolatieri d?Italia, angeli matti pure loro, come Giacomino Boidi di Castellazzo Bormida (Alessandria), Amedei, Slitti e Domori, che hanno fatto uscire il cioccolato da un prodotto generalizzato, ridando storia e valore alle coltivazioni lontane, che permettono la sussistenza a interi popoli.
Riccardo e Lucia sono in fiera, in mezzo ai loro produttori del cuore, come lo sono stati nel settembre di quest?anno, quando li ho conosciuti, sempre a Orzinuovi, invitato ad una fiera di paese come tante, con dentro un Salotto che aveva il gusto pieno di quel raro Fatulì.
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