Famiglia

Centro contro la violenza alle donne

Difendere la dignità femmminile: una sfida culturale e un’azione concreta (di Vincenzo Canonaco).

di Redazione

Un nome e una storia di una violenza subita. Siamo nel dicembre del 1988: all?indomani della tragica morte di Roberta Lanzino nasce, infatti, il centro che porta il suo nome. Un gruppo di donne vuole coniugare il pensiero e la voglia di promuovere una cultura diversa in difesa delle vittime di relazioni che calpestano l?identità e l?autostima. Nel 1990 il centro apre un Telefono Rosa per sviluppare forme di ascolto, accoglienza e superamento di situazioni di violenza. Si attiva la casa rifugio destinata alle donne in pericolo. Inoltre, si svolgono consulenze legali, psicologiche, ginecologiche e tutte quelle attività connesse con le difficoltà di una donna, fino all?accompagnamento nei rapporti con le istituzioni. Il principale obiettivo del centro è quello di sostenere la donna in un percorso di uscita dalla violenza, un aiuto per la riappropriazione dell?identità negata. Nel corso di questi anni, il centro è diventato riferimento per molte giovani e non in temporaneo disagio e si è costituito parte civile nei processi contro gli autori di violenza. Tra le principali difficoltà, mai superate, quella di non poter realizzare una rete con le istituzioni regionali per avviare un coordinamento con l?obiettivo di costruire insieme pratiche e percorsi condivisi di accoglienza e di aiuto.

Vincenzo Canonaco

via Caloprese 56, Cosenza – tel. 0984.36311myia@libero.it

Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA