Cultura

Dio e latitudini: una mappa della fede

Presentato uno studio elaborato dal Pontificio consiglio per la Cultura che prende in esame le diverse aree del mondo e la loro idea religiosa

di Gabriella Meroni

Chi è Dio per i diversi popoli del mondo? A questa domanda ha risposto oggi un istrumentum laboris, elaborato dal Pontificio consiglio per la Cultura che da giovedi’ 11 a domenica 14 marzo, si riunisce in assemblea plenaria. ”Le 300 risposte alla nostra inchiesta – ha detto il card. Paolo Poupard, presidente del dicastero vaticano – dimostrano un indebolimento della fede per cosi’ dire sia nell’ateismo che nella chiesa”. ”Al contrario, l’Africa e l’Asia cosi’ come pure l’ America Latina – continua Poupard – continuano ad essere animate dalla religione popolare nel cuore delle culture. La Cina resta sotto l’influenza del potere ateo come il Vietnam, la Corea del Nord e Cuba. L’America Latina e’ contraddistinta da una distorsione tra una ‘elite liberale’ colorata di agnosticismo e popolazioni che cercano di soddisfare i primordiali bisogni del corpo e del cuore”. Ecco in dettaglio le risposte per area geografica: nell’America del Nord ”coloro che si dichiarano agnostici o atei sono appena lo 0,13%”. In Brasile ”negli ultimi cinquant’anni circa il 20% della popolazione si sarebbe allontanato dalla chiesa cattolica”. Nello stesso periodo, i componenti delle nuove chiese di tipo pentecostale e movimenti religiosi sono passati ”virtualmente” dallo 0% al 15%, mentre i senza religione si attestano attorno al 10%. In Cile, gli osservatori accreditano i non credenti tra il 7 e il 9%. Asia: In Giappone i non credenti sono tra il 65% e il 70% ma ”difficilmente possono essere considerati atei nel senso occidentale della parola”. Nelle Filippine, con la stragrande maggioranza cristiana, piu’ che la non credenza e’ preoccupante l’esplosione di sette e culti, molto attivi, fondati principalmente da ex cattolici”. Uno dei curatori di questa inchiesta don Sanchez Rica del Pontificio Consiglio per la cultura ha chiarito che tali dati ”sono stati forniti direttamente dalla conferenza episcopale cattolica filippina”. In Europa la situazione attuale si puo’ riassumere in questa formula: ”Un essere nella Chiesa ma non in Chiesa”. In Italia gli indifferenti si attestano attorno al 14%, di cui circa il 40% si dichiara ateo. Secondo l’inchiesta europea dei valori, i tre paesi europei con il maggior numero di persone che si dichiarano ”senza religione’ sono i Paesi Bassi (54%), il Belgio (37%) e la Francia (43%). In Germania si registrano il 4% di atei convinti mentre il 25% della popolazione dichiara di non appartenere ad alcuna confessione religiosa. In Austria, secondo una ricerca a livello europeo, su una popolazione di 9,5 milioni di abitanti il 12% non appartiene a nessuna confessione religiosa. In tale contesto l’Europa dell’Est ex comunista ha dato queste indicazioni: Ungheria, secondo il censimento nazionale del 2001, su una popolazione di circa 10 milioni soltanto 887 persone si sono dichiarate atee. Nella Repubblica Ceca si dichiarano cattolici circa un terzo della popolazione e circa la meta’ atei e senza confessione religiosa. In Romania i dati del censimento nazionale del 2002, segnalano una percentuale di atei tra il 2 e il 3%, in maggioranza persone anziane. Oceania. In Australia la categoria ”no religion” del censimento e’ cresciuta dal 1961 al 2001, dallo 0,4% al 15,5%. Questa categoria e’ costituita soprattutto da coloro che abbandonano le chiese principali. L’esistenza di tale categoria non vuol dire che manca una religione in assoluto, ma che ”non ci si identifica con alcuna organizzazione religiosa. L’indagine, ha anche fotografato la situazione degli immigrati dall’Islam in Europa. Nei Paesi Bassi circa il 10% degli immigrati dai paesi musulmani abbandonano l’Islam quando si sentono emancipati dal loro ambiente sociale, ma la maggior parte di questi ex musulmani dichiara di non avere appartenenza religiosa. Infine questa inchiesta segnala tra i motivi che spingono verso l’indifferenza religiosa, anche le reazioni negative suscitate dalle recenti vicende di pedofilia che hanno visto coinvolti diversi sacerdoti e religiosi.


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