Cohousing sociale
Civitavecchia, quelle 18 case della speranza
Nella città tirrenica una collaborazione fra Terzo settore e Asl ha creato un progetto avanzato per offrire soluzioni abitative e di vita autonoma a numerosi ex-senza fissa dimora con sofferenze mentali. All'iniziativa di Comunità di S. Egidio con l'Asl 4 di Roma e il suo Centro di salute mentale sono nate ben 18 realtà di alloggio per 72 persone fragili. E ora si è aggiunta anche la Cooperativa sociale Alicenova con nuove aperture nella vicina Bracciano. Guarda il VIDEO
Mettere a sistema il recupero psicologico di senza dimora in abitazioni la cui gestione è altamente sostenibile. Dal 2012 al 2024 sul territorio di Civitavecchia (Rm), hanno preso vita 18 cohousing di quattro posti ciascuno, di cui l’ultimo, appena aperto, a Bracciano (Rm).
Gli appartamenti sono divenuti la soluzione abitativa per oltre 60 persone, dopo un lungo periodo in strada e la dolorosa evidenza di una malattia non visibile e non curata, o curata male.
Non profit e Asl insieme
A costruire questa soluzione è stata la Comunità Sant’Egidio, che ha permesso a decine di persone in condizioni di fragilità l’accesso alle cure psicologiche e psichiatriche, grazie alla collaborazione con il Centro Salute Mentale cittadino, organizzando gli appartamenti nella completa autonomia di gestione del paziente, educando gli ospiti stessi a una gestione autonoma della casa, e realizzando così un modello sostenibile e replicabile.
Tra il 2023 e 2024, quando la bontà dell’iniziativa emergeva evidente, l’esperienza è stata moltiplicata dalla Cooperativa Alicenova che, rispondendo al bando dell’Azienda Sanitaria Locale 4 di Civitavecchia, ha permesso la creazione di altri cinque cohousing nel Lazio.
La casa e l’autonomia
Massimo Magnano, responsabile di Sant’Egidio (foto sotto, ndr), spiega: «La comunità, che nel 2012 già aiutava le persone senza dimora portando loro la cena per strada, si è posta il problema di coloro che soffrivano di disturbi mentali, e ha scelto di avviare un dialogo con il Centro Salute Mentale di Civitavecchia e con il Servizio per le dipendenze – Serd, per la presa in carico dei casi».
Spiega Magnano che «il progetto è molto semplice, si tratta di far vivere le persone con disagio psichico in luoghi normali, prossime al trasporto pubblico, in zone vicine ai servizi commerciali, in modo che possano vivere in autonomia. Il fatto di stare insieme rende il progetto sostenibile, perché ognuno degli abitanti contribuisce alle spese dell’affitto, e a creare il senso di una nuova famiglia. Nel tempo la comunità di Sant’Egidio li aiuta a migliorare il proprio reddito che può provenire dal lavoro, dal reddito di inclusione, dalla pensione di invalidità, da un sussidio. È importante», conclude, «che ognuno dia un contributo volontario perché questo dà il senso di appartenenza alla famiglia e allo stesso progetto».
Al tema della salute mentale, a 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia, VITA ha dedicato il numero del magazine del marzo 2024. Lo puoi acquistare e scaricare a questo link.
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