Cultura

Papa: solo etica assicura ad economia fondamento umano

Messaggio al convegno sulla Responsabilita' sociale dell'imprenditore e globalizzazione. Il convegno, organizzato dal Pontificio consiglio per la giustizia e la pace

di Redazione

Rendere l’economia una attivita’ con fondamento umano e sociale. E gli imprenditori cristiani debbono pensare non solo al legittimo profitto, ma anche alla solidarieta’ e a eliminare la poverta’ e diffondere il benessere. Lo pensa il Papa, che ha indirizzato un messaggio in tal senso ai partecipanti al convegno sulla Responsabilita’ sociale dell’imprenditore e globalizzazione. Il convegno, organizzato dal Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, si e’ aperto questa mattina nella sede del Pontificio consiglio e si concludera’ domani; vi partecipano imprenditori, esperti e docenti da 27 paesi dei 5 continenti. Dopo aver approvato i tentativi dei cristiani impegnanti nell’economia, nel commercio e nella attivita’ produttive, di ”dare testimonianza dei valori del Vangelo nel mondo del commercio”, Giovanni Paolo II ha osservato che l’impegno dei cristiani puo’ generare ”iniziative economiche con un enorme potenziale di beneficare gli altri e di aumentare il loro standard materiale di vita”. Al cristiano, ha anche rimarcato il Papa, compente una ”profonda preoccupazione di diffondere la solidarieta’ e di eliminare la piaga della poverta’ che continua ad affliggere cosi’ tanti membri della famiglia umana”. Dai lavori del convegno, ha sottolineato papa Wojtyla, risulta chiaro che in questa fase storica ”finanza e commercio diventano sempre piu’ consapevoli del bisogno di atteggiamenti etici che assicurino che l’attivita’ degli affari rimanga sensibili alle sue dimensioni fondamentalmente umane e sociali”. ”Perseguire il profitto non e’ la sola molla per questa attivita”’ e, ha ammonito il Pontefice, il Vangelo ”sfida uomini e donne a mostrare rispetto per la dignita’ e la creativita’ dei loro dipendenti e clienti e a lavorare per il bene comune”. ”In un mondo tentato da visioni consumiste e materialiste – ha aggiunto – i quadri cristiani sono chiamati a affermare la priorita’ dell’essere sull’avere”. Giovanni Paolo II ha anche espresso la preoccupazione che la globalizzazione economica si traduca in un livellamento delle culture e dei valori dei diversi paesi e ha incitato a ”mettere i nostri talenti, le nostre risorse intellettuali, le nostre abilita’ di persuasione, la nostra esperienza e le nostre attitudini al servizio di Dio, del nostro prossimo e del bene comune della famiglia umana”.


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