Famiglia

Pezzotta al governo: così non va proprio

Concertazione coi sindacati, crescita del Pil, inflazione ed euro, posti di lavoro, cassa integrazione, sviluppo del Mezzogiorno, politica dei redditi e welfare: ecco tutti i nodi al pettine

di Paolo Manzo

”Non tutto e’ politico al mondo. Noi non siamo andati all’incontro non per una opposizione politica. Ma perche’ avevamo degli impegni”. Cosi’ il numero uno della Cisl, Savino Pezzotta, spiega il no dei sindacati all’incontro sul tavolo per lo sviluppo annunciato dal vice premier, Gianfranco Fini, per oggi. ”La Uil sta facendo la sua conferenza di organizzazione -spiega il leader della Cisl- e noi non andiamo senza la Uil. Il 10 marzo poi noi abbiamo l’assemblea nazionale dei delegati. Dopo quella data noi siamo pronti ad andare al confronto”. ”Per cui -spiega ancora Pezzotta- nessuna questione politica. perche’, non tutto e’ ‘politica’. Ogni tanto ci sono anche degli impegni. Cosi’ come il governo chiede al sindacto di spostare degli appuntamenti, noi correttamente abbiamo chiesto di spostare questi incontri, senza nessuna notazione, ne’ politica ne’ polemica”. Anche sulla crescita il segretario della Cisl tiene a puntualizzare alcune cose: ”I dati istat hanno detto con molta chiarezza che l’incremento del Pil e’ allo 0,3%, per cui e’ un ”sussurro’. Non e’ una crescita, come ha detto qualcuno”. In occasione di un convegno sul welfare promosso dalla Cisl, Pezzotta sottolinea inoltre che ”l’inflazione itlaiana e’ piu’ alta rispetto a quella di altri partner europei. Il che dimostra che la colpa non e’ dell’euro, e c’e’ inoltre un calo degli investimenti ed e’ la cosa piu’ preoccupante, e da cui derivano tutte le alre conseguenze”. Inoltre, prosegue il numero uno della Cisl, ”c’e’ la perdita di posti di lavoro nella grande impresa. Abbiamo pero’ cassa integrazione e chiusure di aziende anche tra le piccole imprese”. ”Da questo punto di vista -sottolinea il numero uno della Csl- il sindacato chiede con molta coerenza che si cambi l’agenda del dibattito politico e sociale, e che si mettano al centro altre priorita’: la prima e’ chiaramente quella del lavoro, dell’occupazione, dello sviluppo e del Mezzogiorno”. Inoltre, conclude Pezzotta, devono essere messi in testa alla lista delle priorita’ dell’impegno di governo ”la politica dei redditi e del riordino del nostro sistema di welfare”.


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