Cultura

Il Papa su Chernobyl: sia monito per l’umanit

E alle famiglie che ospitarono i bimbi bielorussi in Italia: «Guardandovi non posso non rendere grazie a Dio per la gara di generosita'»

di Gabriella Meroni

Chernobyl resta un monito per la salvaguardia dell’ambiente e un impegno per garantire un futuro migliore ai bambini che sono stati le prime vittime di quel tragico disastro ecologico. Lo ha detto oggi Giovanni Paolo II ricevendo i movimenti, le parrocchie, le famiglie che hanno ospitato in questi anni i bambini vittime della grande catastrofe avvenuta il 26 aprile del 1986. ”I tragici esiti di cosi’ infausto evento – ha detto il papa rievocando quella notte drammatica – non tardarono a rivelarsi d’una gravita’ ben piu’ grande di quanto si potesse immaginare. Non senza ragione qualcuno l’ha definita una catastrofe tecnologica epocale che ha tristemente reso famosa nel mondo la citta’ di Chernobyl, divenuta da allora simbolo dei rischi connessi con l’utilizzo dell’energia nucleare”. Rivolgendosi ai bambini presenti nell’udienza, il Papa ha aggiunto: ”voi rappresentate le migliaia di vostri piccoli amici, che nel tempo hanno trovato ospitalita’ in Italia per essere curati e superare una fase difficile della loro esistenza. Guardandovi non posso non rendere grazie a Dio per la gara di generosita’ che da allora non ha cessato di alleviare le pene e le difficolta’ di coloro che continuano ad essere vittime innocenti delle conseguenze di quell’immane catastrofe”. ”Vorrei oggi farmi interprete – ha aggiunto il pontefice – dei grati sentimenti di tutti voi per questa catena di solidarieta’ nei confronti delle vittime di Chernobyl. E’ solidarieta’ che si e’ tradotta in gesti di attenzione concreta a fratelli e sorelle nel bisogno”. Papa Wojtyla ha ripetuto piu’ volte che ”e’ la carita’ la via per la quale si puo’ migliorare il mondo. Amare tutti senza distinzione di razza, di lingua o religione diviene infatti un segno direi quasi palpabile della predilezione di Dio verso ogni essere umano, dincui egli e’ padre”. E poi l’appello finale: ”Rievocando i tragici effetti provocati dal’incidiente del reattore nucleare di Chernobyl, il pensiero va alle future generazioni che questi bambini rappresentano. Occorre preparare per loro un avvenire di pace, privo di paure e di simili minacce. Ecco un impegno per tutti. Perche’ questo avvenga, e’ necessario che ci sia un corale sforzo tecnico, scientifico ed umano per porre ogni energia a servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell’uomo e della natura. Da questo impegno dipende l’avvenire dell’intero genere umano”.


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