Famiglia

Un’anagrafe contro la dispersione scolastica

Lo ha proposto il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti

di Benedetta Verrini

Una ?schedatura? nazionale di tutti i casi di abbandono scolastico. Per combattere il fenomeno, il governo sta progettando la costituzione a livello nazionale di un?anagrafe unitaria degli abbandoni scolastici e un piano nazionale per l’orientamento. Lo ha spiegato il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti durante il question time, precisando che quello della dispersione scolastica e’ un fenomeno che esiste da tempo nel nostro Paese. Il ministro ha quindi ricordato che ”l’innalzamento dell’obbligo scolastico introdotto dalla legge 9/99 non assicurava il conseguimento di nessuna qualifica e di nessun diploma e i ragazzi dopo il primo anno obbligatorio, spesso, non proseguivano il percorso di studi; la legge 9 non e’ stata quindi – ha osservato il ministro – uno strumento efficace nel contrasto alla dispersione e nei primi 3 anni gli abbandoni hanno continuato a essere di circa 250 mila l”anno”. Quello della dispersione e’ un problema ereditato che – ha osservato il ministro – l’attuale Governo ”fin dall’inizio ha affrontato ponendolo al centro della propria politica nella consapevolezza che elevati tassi di abbandono aumentano il rischio di emarginazione sociale e di conseguenza anche il rischio di criminalita”’. ”Purtroppo mancavano completamente strumenti di monitoraggio per rimediare a questa mancanza” ha constatato Moratti sottolineando come gli interventi ora predisposti (anagrafe e orientamento) non siano ”mai stati fatti da Governi precedenti”. Moratti ha quindi osservato come la legge delega 53 (la riforma della scuola) stia gia’ dando i primi effetti positivi. ”Li stiamo registrando – ha spiegato – con i protocolli di intesa che il ministero ha siglato con tutte le regioni e che hanno consentito l’inserimento in percorsi finalizzati al conseguimento di una qualifica per oltre 22 mila giovani”. Moratti ha quindi ricordato l’intesa siglata tra i ministri dell’Istruzione e dell’Interno per prevenire e recuperare la dispersione scolastica e contro esclusione sociale e disagio giovanile. Un’intesa che prevede interventi formativi per i giovani, sia delle scuole primarie che secondarie. ”Gli interventi – ha detto – sono complessivamente 1255 per 33 mila allievi e si prevede il coinvolgimento di altri 22 mila allievi. Sono, inoltre, previsti percorsi formativi per docenti nelle aree territoriali maggiormente a rischio di esclusione sociale oltre che la creazione di strutture di accoglienza, orientamento e recupero dei giovani presso istituzioni scolastiche in aree particolarmente a rischio di dispersione, con il coinvolgimento di soggetti istituzionali e del volontariato. Queste strutture sono a disposizione innanzitutto degli studenti delle scuole della rete per attivita’ curriculari, ma – ha aggiunto Moratti – sono anche aperte a tutti i giovani e agli adulti del territorio in orario extrascolastico. Sono attivi finora 50 centri in aree urbane e 21 in centri montani, comunita’ rurali, piccole isole e altri 60 istituti sono in fase istruttoria”. Il ministro, infine, ha informato che valutazioni positive su quest’ultima iniziativa sono state espresse anche dalla Commissione europea.


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