Buona sanità
Il gioco che cura per davvero
Tra i vincitori del premio Andrea Alesini assegnato da Cittadinanzattiva, l’originale progetto Stomycraft per aiutare i bambini stomizzati e loro famiglie. Tutti i premiati della 14^ edizione incentrata su innovazione digitale e welfare culturale
Sono ben 57 i progetti che hanno partecipato al 14° Premio Andrea Alesini per le buone pratiche in sanità, promosso da Cittadinanzattiva. L’edizione di quest’anno è stata dedicata all’innovazione digitale e al welfare culturale come strumenti per promuovere l’umanizzazione delle cure. Quattro i vincitori e tre quelli menzionati.
Per i bambini
Per l’area innovazione digitale, la giuria ha selezionato due progetti. Stomycraft, della Federazione associazioni incontinenti e stomizzati, che ha puntato sulla gamification come strumento per migliorare l’autogestione del paziente pediatrico. E il progetto Tobia dell’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma mette invece la teleconsulenza al servizio di pazienti con grave disabilità intellettiva e con autismo.
Per gli insegnanti
Per l’ambito welfare culturale sono stati selezionati il progetto Spes – a cura di Asl Torino, Cultural welfare wenter, Società psichiatria, Social community theatre centre – che prevede un percorso di formazione per insegnanti finalizzato a prevenire e identificare precocemente adolescenti a rischio suicidario. L’altro vincitore è il progetto Hellopet dell’azienda sanitaria di Biella, che punta sulla pet therapy come strumento per migliorare la salute psicofisica dei pazienti costretti a lunghe degenze in ospedale, in particolare bambini e persone con malattie in fase terminale.
Sanità che funziona
«Il Premio Alesini è da anni per noi il premio alla sanità che funziona perché mette al centro del sistema le donne e gli uomini, restituendo ai servizi sanitari quella dimensione umana che per natura dovrebbe contraddistinguerli, come ricordava Andrea Alesini, il medico al quale il premio stesso è dedicato.
La sfida, che da oggi ci impegniamo a portare avanti, è costruire una rete della buona sanità, fatta di innovazione tecnologica e digitale, di strumenti culturali e di sistema che siano a supporto di servizi sanitari a misura di cittadino e attenti ai loro bisogni di cura ed umanità. Vogliamo farlo insieme ai cittadini e alle associazioni civiche e di pazienti e a tutti i professionisti e alle aziende sanitarie coinvolte nel premio. Ancora una volta mostrano un forte attaccamento al Servizio sanitario nazionale, nonostante le difficoltà e le carenze oggettive con le quali facciamo i conti da tempo», dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Pazienti pediatrici
Andando un po’ più nel dettaglio dei progetti premiati, molto originale è Stomycraft, che utilizzail famoso gioco Minecraft come piattaforma educativa per migliorare la gestione delle stomie nei pazienti pediatrici. Attraverso l’uso di tecniche di gamification, il progetto simula la gestione del presidio sanitario e promuove una corretta alimentazione.
Stomycraft, spiega la nota del premio, affronta la carenza di risorse educative per questa condizione, creando un ambiente virtuale coinvolgente che insegna pratiche di autogestione, migliorando il benessere psicofisico dei pazienti. La natura digitale del progetto facilita inoltre la comunicazione tra pazienti, caregiver e operatori sanitari ed ha portato a un incremento dell’accettazione della condizione da parte dei piccoli pazienti, al potenziamento dell’empowerment e della gestione autonoma della stomia, alla riduzione della necessità di accesso alle strutture sanitarie.
Ti accompagna Tobia
Il servizio Tobia (Team operativo per i bisogni individuali assistenziali), avviato nel 2019, include una formazione specifica per il personale ospedaliero e utilizza la teleconsulenza per migliorare e ridurre la necessità di viaggi verso l’ospedale dei pazienti disabili a cui vengono erogate nella stessa giornata le cure di cui hanno bisogno, utilizzando lo schema 3A: accoglienza – si basa sulle informazioni ricevute dai caregiver che forniscono un quadro di riferimento del grado di collaborazione e di complessità del paziente; ascolto – è svolto attraverso il telefono e gli approfondimenti documentali, utili alla preventiva valutazione clinica, sono inviati dai familiari per email al Servizio. In seguito, si organizza un appuntamento in ospedale; accompagnamento nel percorso interno ospedaliero – tutti i pazienti sono attesi all’ingresso del padiglione ospedaliero e accompagnati da un membro del team Tobia che assiste alla visita o all’esame, fornendo supporto per i bisogni espressi dal disabile e dai caregiver. L’erogazione del servizio è diventata trasversale in tutte le aree dell’azienda ospedaliera San Camillo e ad oggi viene erogata anche in altre tre aziende sanitarie del Lazio: Asl Rieti, azienda ospedale San Giovanni Addolorata, azienda ospedaliera Sant’Andrea.
Porta speranza
Il progetto Spes nasce invece per dare una risposta alla crescente fragilità di salute mentale degli adolescenti, accentuata dalla pandemia. In particolare, rispetto all’aumento in questa fascia di età della suicidalità (ideazione suicidaria e tentativi di suicidio). È stato creato un format di formazione diretto ad insegnanti (e indirettamente ai ragazzi) che ha consentito loro di acquisire maggiori competenze, sia in termini di conoscenze sanitarie di base sia in termini di soft skills, al fine di identificare precocemente adolescenti a rischio suicidario, attraverso l’uso della metodologia teatrale.
Il progetto ha voluto promuovere il dialogo tra mondo della cura, della scuola e della cultura nell’ottica di una intersettorialità che contrasti disuguaglianze e supporti il benessere della popolazione. Sono state effettuate cinque repliche dello spettacolo teatrale in Piemonte e Valle d’Aosta e sono stati realizzati altrettanti workshop teatrali. È stato inoltre condotto uno studio scientifico su 191 docenti, che ha messo in luce come la formazione abbia notevolmente migliorato la capacità degli insegnanti coinvolti di riconoscere i segnali di disagio tra gli studenti.
Amici animali
Ideato da due infermieri, il progetto Hellopet permette incontri tra i pazienti e i loro animali d’affezione per migliorare la qualità dell’assistenza, ridurre lo stress dell’ospedalizzazione e superare l’isolamento emotivo, soprattutto nel fine vita, per pazienti pediatrici e coloro che sono in degenza da più di 15 giorni. L’idea dei due infermieri è nata nel 2019 quando un signore ancora giovane era ricoverato con una diagnosi che non lasciava scampo. Il suo ultimo desiderio era quello di poter riabbracciare un’ultima volta il suo adorato cane ma nonostante gli sforzi non è stato possibile. Da quel momento è iniziata, in concreto, la sfida per riuscire a realizzare il progetto. Gli incontri avvengono in spazi sicuri e privati dell’ospedale, ai quali i pazienti accedono in sedia a rotelle o letto, contribuendo al loro benessere psico-fisico.
Altri progetti meritevoli
Tre, infine, i progetti menzionati: servizi di elettroencefalogramma a domicilio per pazienti fragili ed anziani (presidi ospedalieri di Ravenna, Faenza e Lugo), una app per migliorare l’aderenza terapeutica, in particolare per l’assunzione dei farmaci, nei pazienti con artrite reumatoide (coordinamento malattie rare Piemonte e Valle d’Aosta). Terza menzione per la realizzazione di una cartella clinica elettronica per i pazienti in riabilitazione, particolarmente innovativa perché incentrata sull’analisi dei bisogni individuali e sulla valorizzazione del lavoro di equipe medica (Lega del Filo d’oro). Il Premio Alesini è promosso da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionante di Farmindustria, come già in altre edizioni. L’elenco e la descrizione completa delle esperienze pervenute e i componenti della giuria sono disponibili a questo link.
Foto in apertura di Andy Hermawan su Unsplash. Foto interne, i vincitori del premio Alesini 2024, dall’ufficio stampa di Cittadinanzattiva
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