Famiglia

Modena: mancano i fondi per i minori non accompagnati

L'assessore comunale ai Servizi sociali Alberto Caldana lancia un appello al ministro del Welfare

di Redazione

Sono piu’ di 100 i ragazzi che nel corso del 2003 hanno abbandonato la loro terra d’origine e sono giunti a Modena in cerca di fortuna. Ma il Comune, che li ha accolti, pone l’accento sul rischio di poter diventare strumento della criminalita’. Per la legge italiana sono ”minori stranieri non accompagnati”, cioe’ minorenni che si sono avventurati, soli, nelle citta’ del nord Italia. ”La gestione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e’ stata affidata agli Enti locali – ha dichiarato l’assessore comunale ai Servizi sociali Alberto Caldana – ma i fondi a disposizione dei Comuni sono insufficienti a garantire l’accoglienza di tutti i minori in comunita’ specializzate. Perche’ le cose possano funzionare e’ necessario l’aiuto del Ministero del Welfare. E’ sempre piu’ necessario sviluppare un rapporto con i servizi sociali e le organizzazioni internazionali che operano nei paesi di origine per offrire ai ragazzi e alle loro famiglie la possibilita’ di accedere a programmi integrati finalizzati ad un loro dignitoso e condiviso ricongiungimento nel Paese d’origine”. Quelli che si sono fermati a Modena, secondo i dati elaborati dall’assessorato, provengono dal Marocco, dalla Romania, dall’Algeria, dalla Moldavia, dall’Albania, dalla Tunisia e dalla Palestina, ma nel 2003 solo 29 di loro, cioe’ il 12% del totale, ha accettato di passare dalla pronta accoglienza a comunita’ piu’ strutturate o all’affidamento in famiglie. La normativa sull’immigrazione stabilisce che i minori stranieri non accompagnati debbano essere segnalati ad un Comitato che decide se i ragazzi possano essere rimpatriati oppure se le condizioni non sussistono. Nel frattempo, denuncia il Comune, essi vengono accolti dai servizi sociali locali e ricevono un permesso di soggiorno ”per minore eta”’ che non consente loro di lavorare e non puo’ essere convertito in permesso per lavoro o per studio al compimento della maggiore eta’, con la conseguenza che il neo-maggiorenne, anche se sta studiando o ha una proposta di lavoro, diventa un irregolare. ”Il fenomeno della migrazione di minori stranieri non accompagnati da figure di adulti significative e’ in forte aumento – ha spiegato Caldana – e per Modena questo ha significato costruire servizi di accoglienza specifici in grado di poter garantire non solo la mera sussistenza ma anche obiettivi di integrazione e di corretto sviluppo evolutivo”. ”Oltre ad essere un obbligo legislativo – ha concluso l’assessore – l’accoglienza e’ anche uno strumento per evitare che i ragazzi vengano impiegati come bassa manovalanza da parte di organizzazioni criminali e pertanto e’ uno strumento di controllo sociale e di incidenza sull’ordine pubblico. Minori non accompagnati sul territorio senza una guida adulta sono infatti facile preda di organizzazioni criminali che sfruttano la non perseguibilita’ del minore a fronte di reati di lieve entita”’.


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