Famiglia

Exa 2004: La posizione della Cisl Brescia

La Cisl e la Fim si schierano a favore della rassegna e fanno una proposta «Exa, vetrina della tradizione armiera»

di Giulio Leben

Exa, Mostra internazionale di armi sportive e dell’outsdoor in previsione da sabato 17 a martedì 20 aprile è una vetrina della laboriosità e dell?economia della Valle Trompia e come tale va salvaguardata. La riconversione del settore armiero tradizionale è «impossibile» e significa una sola cosa: la chiusura delle aziende. L?eliminazione del settore delle armi leggere (pistole, ecc.) in uso alle forze dell?ordine, causerebbe, solo alla Beretta, una perdita di 300 posti di lavoro sugli attuali mille addetti. Questi i concetti di fondo espressi in una conferenza stampa da Renato Zaltieri, segretario della Cisl, da Sandro Pasotti, segretario della Fim, da Giuseppe Bazoli, responsabile Fim della Valle Trompia e da Giancarlo Gitti, sindacalista di fabbrica della Beretta come riporta l’edizione del 28 febbraio del Giornale di Brescia. A fronte delle diverse manifestazioni e petizioni in atto da parte di gruppi di cittadini e associazioni, la Cisl rifiuta la contrapposizione tra operai e pacisfisti. «Noi – ha detto Zaltieri – siamo inequivocabilmente per la pace, come ha dimostrato la posizione di Savino Pezzotta, schierato con il Papa sul no alla guerra in Iraq, ma non sottoscriveremo alcuna petizione contro l?Exa, perché non siamo contro la caccia, o contro le armi sportive e nemmeno contro la produzione di armi leggere in dotazione a polizia ed eserciti per la difesa nazionale. Le forze dell?ordine lavorano per la sicurezza dei cittadini e sono armate per combattere la delinquenza». «Le armi leggere – ha precisato Pasotti – rappresentano il 20 per cento della produzione del comparto armiero bresciano e sono destinate alle forze dell?ordine e agli eserciti nazionali. Se si deve combattere il fenomeno del commercio illegale di armi, siamo d?accordo, ma con questo Exa non c?entra. Ci vogliono leggi italiane ed europee contro la triangolazione. E poi, ci spieghino quelli che stanno organizzando le manifestazioni, perché non se la prendono con chi produce cannoni». La Cisl, in buona sostanza, respinge come strumentale l?impostazione di chi vuol marciare contro Exa e confonde i valori della pace con qualli della produzione di armi di difesa e sportive. In ogni caso, e qui arriva la proposta di Zaltieri e Pasotti, che verrà formalizzata nei prossimi giorni, la Cisl ritiene possibile «una separazione in Exa tra le aree destinate alle armi sportive (da aprire al pubblico) e quelle destinate alle armi leggere (da riservare ai buyers)». Una soluzione di compromesso che potrebbe, secondo la Cisl, eliminare contenziosi artatamente costruiti.


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