Volontariato
Le Misericordie d’Italia torneranno a Betlemme
Lo ha detto il presidente della Confederazione, Domenico Giani, nel corso dell'Assemblea nazionale di Cascina (Pisa). Un bilancio fra tradizione e modernità
«La progettazione avrà un ruolo fondamentale per migliorare sempre di più la struttura organizzativa, la digitalizzazione dei processi, favorire la partecipazione dei giovani e la formazione per avviarci verso l’anno del Giubileo con la devozione e l’energia nel servizio di aiuto al prossimo che ci contraddistingue», così il presidente della Confederazione delle Misericordie d’Italia, Domenico Giani, all’assemblea nazionale che si è svolta sabato scorso a Cascina, nel Pisano.
Una rilettura dell’impegno di questi anni
Giani ha ricordato che «l‘assemblea nazionale è un momento di partecipazione attiva importante, rappresenta una tappa fondamentale nel percorso delle Misericordie e un’opportunità per condividere esperienze, progetti e visioni per il futuro. Abbiamo dedicato ampio spazio a una rilettura di quanto fatto in questi ultimi anni, alla definizione dei nuovi traguardi da intraprendere e delle modalità attraverso cui raggiungerli».
Tracciando un bilancio dell’impegno della storica organizzazione nell’ultimo anno, il presidente ha aggiunto come siano «tante le attività straordinarie sia operative che istituzionali che si sono aggiunte alle attività ordinarie e che hanno visto protagonista le Misericordie come le Missioni in Ucraina, con apertura della collaborazione con Unbroken, per esportare le nostre expertise ad esempio sull’assistenza alla popolazione anziana, ma anche l’attività di Disevac, con tonnellate di aiuti alimentari arrivati da tutta Italia grazie a all’impegno delle tante confraternite, senza dimenticare le emergenze maltempo fronteggiate dai volontari in Emilia Romagna e Toscana»
Giani: torneremo Betlemme
Le Misericordie d’Italia, ha poi spiegato Giani, prevedono di riaprire la sede di Betlemme «per tornare ad essere presenti e aiutare la Terra Santa».
L’assemblea, ha infine ricordato il presidente, «è l’occasione per esprimere gratitudine alle volontarie e ai volontari per il servizio che offrono alle persone e alle loro comunità, un momento per rafforzare il legame trai i confratelli e le consorelle che si è consolidato nel corso degli anni, rappresentando il vero motore che ci permette di essere presenti capillarmente nei territori e continuare a migliorarci sempre di più, una vera azione di passione sociale».
Il correttore: «Noi siamo le Misericordie»
Ai lavori ha preso parte anche monsignor Franco Agostinelli, vescovo emerito di Prato e assistente ecclesiastico delle Misericordie, “Correttore” secondo l’antico vocabolario di questa storica realtà di volontariato.
«Noi siamo la Misericordia», ha detto il vescovo, «non dobbiamo perdere di vista i valori fondativi che hanno accompagnato la nostra storia e ancora oggi devono accompagnarci ed essere difesi. L’impegno di appartenenza nella grande famiglia della Misericordia non si è mai fermato, nell’ultima visita in Sicilia abbiamo visto Misericordie prevalentemente composte da giovani. Proprio a loro dobbiamo interessarci sempre di più; a loro perché le idee e i valori sono sì importanti, ma c’è bisogno di loro per portarli avanti».
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