Politica

Il popolo dei masi ha trovato un amico

Günter Falser ha fondato un’associazione che vuole salvare l’agricoltura e la cultura degli alpeggi (di Andrea Della Bella).

di Redazione

Abbinare la voglia di staccare dalla frenesia e allo stesso tempo essere utili alla sopravvivenza dell?attività agricola in alta quota è possibile. Basta fare rotta verso l?Alto Adige, destinazione i masi, le tipiche abitazioni dove ancora oggi resistono e lavorano i contadini del Sud Tirolo. “Sempre meno in verità. Le nuove generazioni preferiscono scendere a valle e trovare un altro impiego”, spiega Daniel Pernstich, collaboratore dell?associazione Volontariato in Montagna in Alto Adige. “Qui tutto è più difficile per la conformazione del territorio. Basti pensare che vi sono masi che sorgono su pendenze dove l?utilizzo di macchinari è impossibile. Il lavoro deve essere svolto a mano e spesso l?azienda agricola, soprattutto nel periodo del taglio del fieno, non è in grado di garantire forza lavoro necessaria”. La stagione della fienagione, da maggio a settembre, è quella che richiede maggiore dispendio di energie e forze. Coincidendo con l?estate sono molti i giovani che scelgono di passare le vacanze in un maso, uno dei modi migliori per prendere contatto diretto con la natura e i suoi ritmi. Non è un caso che molti volontari provengono da realtà urbane. L?associazione del presidente Günter Falser, nata nel 1996, si è prefissa lo scopo di monitorare queste realtà, capire le necessità di ognuna e fare da coordinatore dei volontari che intendono trascorre una vacanza utile a mantenere in vita un?antica tradizione. “La filosofia è affidare le persone che intendono fare questa esperienza ai masi dove il contadino fatica ad andare avanti con le proprie forze. Riuscire a mandare volontari significa garantire la prosecuzione dell?attività agricola d?altura, il mantenimento delle tradizioni e dare continuità alla coltivazione del suolo”. L?associazione ha stilato i criteri per l?ammissione dei coltivatori diretti stabilendo le classi di difficoltà calcolate in base alla accessibilità delle aziende agricole, la situazione familiare di chi vive e lavora nei masi e quella finanziaria. Paletti che hanno così permesso una classificazione razionale e funzionale all?assegnazione dei volontari a seconda delle esigenze di ogni realtà. L?iniziativa lanciata otto anni fa sta riscuotendo sempre più successo, tanto che l?anno scorso nei 215 masi registrati si sono alternati 525 volontari: tedeschi, svizzeri, austriaci, italiani, ma anche due giapponesi e un americano. Tra i requisiti richiesti, oltre alla voglia di rimboccarsi le maniche e calarsi nella dimensione agricola, c?è la conoscenza del tedesco: “Gli abitanti dei masi, soprattutto quelli più a nord, non parlano italiano” spiega Pernstich. “Inoltre è importante sapere che l?ospite non riceve alcun compenso se non il vitto e l?alloggio. Mentre l?assicurazione è a nostro carico”. Negli ultimi anni la promozione promossa da Günter Falser e mirata a mantenere in vita l?agricoltura nel Sud Tirolo ha toccato anche le scuole. Prendendo contatto con l?associazione infatti esiste la possibilità di aderire a progetti interscolastici. La permanenza al maso permette di seguire anche il processo di produzione del formaggio.

Andrea Della Bella

Volontariato in Montagna in Alto Adige via Macello 4 – Bolzano tel. 0471.999309 Freiwillige Arbeitseinsaetze

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