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Barbara Contini: “Amici delle ong, venite a Nassiriya”

"Le organizzazioni umanitarie servono a riportare la pace", dice l’italiana nominata governatore. "Paura? No. Se lavoriamo bene, siamo al sicuro".

di Carlotta Jesi

“Spero che la mia nomina a governatore porti le ong qui a Nassiriya. Oggi non ci sono, ma sarebbero un prezioso alleato con cui garantire il benessere degli iracheni”. Un benessere fatto di sicurezza, accesso all?acqua e all?energia elettrica che Barbara Contini ha 120 giorni di tempo per costruire. Dal 27 febbraio, quando ha assunto l?incarico di governatore della città irachena in cui hanno perso la vita 19 carabinieri italiani, succedendo all?inglese John Bourne, al 30 giugno. Quando l?Autorità provvisoria di coalizione (Cpa) che amministra il Paese dalla caduta di Saddam Hussein dovrà cedere i suoi poteri di governo. Una missione impossibile considerando che, in questi 120 giorni, la Contini dovrà vedersela anche con la maggioranza sciita che rivendica potere? Non per questa 42enne milanese che parla il giapponese e il serbo-croato come l?italiano e che vanta un curriculum vitae da fuoriclasse della diplomazia internazionale su cui spiccano incarichi di prestigio con l?Osce in Bosnia Erzegovina e con le Nazioni Unite in Asia. In Iraq, però, Barbara era arrivata come cooperante del Cesvi, a luglio dell?anno scorso. Per ricostruire alcune scuole nell?area di Az-Zubair, a nord di Bassora, e portare avanti la riabilitazione completa dell?ospedale di Al Qala Saleh. Da ottobre, era in forza all?Autorità provvisoria di coalizione. Di diventare governatore di Nassiriya, proprio non se lo aspettava. Invece la sua nomina, caldeggiata dagli inglesi che amministrano il Sud dell?Iraq, è stata approvata in poche ore. Dalla Farnesina e da Paul Bremer. Vita: Cosa prova all?idea di governare la città in cui hanno perso la vita tanti suoi connazionali? Barbara Contini: Un forte senso di responsabilità. E di solidarietà: qui a Nassiriya, noi italiani siamo molto ben visti. Insieme alla Brigata Ariete guidata dal generale GianMarco Chiarini, faremo tutto il possibile per garantire la sicurezza e l?efficienza delle infrastrutture nella provincia. Vita: Dice che le ong potrebbero essere un prezioso alleato. La loro assenza a Nassiriya è dovuta all?ordinanza di Paul Bremer sulle organizzazioni non governative che, secondo molti, imbavaglia la società civile locale e internazionale? Contini: So che ci sono state delle polemiche tra l?Autorità provvisoria di coalizione e le ong. Io ho lavorato e mi trovo bene con entrambi. Il mio obiettivo è lo sviluppo della popolazione e il benessere degli iracheni, per raggiungerlo non discrimino fra progetti umanitari o istituzionali. Mi auguro che d?ora in poi le relazioni siano più facili: se qualche ong vorrà lavorare a Nassiriya, sarò la prima ad accoglierla. Vita: In mancanza di organizzazioni non governative, a chi pensa di affidare la costruzione delle infrastrutture? Contini: Alle società straniere che hanno un contratto con la Coalizione, a quelle di ingegneria irachene e, in generale, alla società civile locale. Vita: Negli otto mesi in cui è stata in Iraq, ha notato dei cambiamenti negli iracheni? Contini: A cambiare è stato soprattutto il traffico. Quando lavoravo col Cesvi, saltavo in macchina e attraversavo tutta Bassora in 7 minuti. Oggi, per farlo, mi ci vogliono almeno due ore perché le strade sono piene di auto. Significa che la gente non ha più paura di scendere per strada, è il segnale di una società civile che ha ricominciato a pulsare. Vita: Mentre lei veniva nominata governatore di Nassiriya, a Roma è scoppiata la polemica sull?intervento militare italiano in Iraq e sulle responsabilità del governo per la strage dei nostri carabinieri. La bufera politica che soffia in Italia influisce sul vostro lavoro? Contini: Qui per le polemiche non c?è tempo. In 120 giorni, che sono pochissimi, l?unica cosa che dobbiamo fare è lavorare bene, sodo e velocemente. La mia priorità sono i fatti, i progetti: più la gente vede risultati concreti, più gli attentati terroristici diminuiscono. Vita: Com?è la sicurezza oggi a Nassiriya e Bassora? Contini: Ho girato per mesi da sola con la macchina del Cesvi. Oggi ho una responsabilità diversa e, come molti altri qui, devo girare con la scorta. Ripeto: la nostra sicurezza dipende da quello che riusciremo a realizzare per la popolazione locale. Vita: Qual è stato il momento più difficile dei suoi primi mesi iracheni? Contini: Senz?altro quando ho visto evacuare le agenzie delle Nazioni Unite: la loro partenza, in settembre, ha avuto un impatto negativo su tutte le operazioni di ricostruzione in corso nel Paese. E, soprattutto, ha tolto importanza alla presenza della macchina umanitaria. Vita: Lei, invece, dall?Iraq non si è mai allontanata? Contini: A parte una decina di giorni che ho trascorso a casa, per Natale, la risposta è no.


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