New York, è lo strozzino la banca dell’immigrato

Li chiamano “prestamistas”, sono dei piccoli usurai di origine ispanica che nei quartieri di immigrati a New York rappresentano un vero e proprio sistema alternativo alle banche. “Gli strozzini sono il nostro più grande concorrente e ci stanno letteralmente ammazzando”, conferma Dennis Reeder, executive director del Washington Heights and Inwood Development Corporation, gruppo non profit che si occupa di finanza sociale in tutti gli States.
Di fatto i cravattari sono diventati la banca di migliaia di Latinso newyorchesi Veloci, affidabili e, soprattutto, presenti laddove gli altri – le banche – non ci sono: le periferie della grandi città.
“C’è un mucchio di soldi da fare qui”, ha detto Tony, prestamista di New York a Dexter Filkins, un giornalista del New York Times.
In molte comunità, l’unico modo per sfuggire all’abbraccio mortale degli strozzini sono i fondi comuni: come il kye dei coreani o il sociedad di alcuni gruppi ispanici. Si tratta di casse comuni gestiti dai capi della comunità stessa che provvedono a finanziare chi è in difficoltà. “Una rete informale che fornisce un servizio indispensabile”, osserva Jay Rosengard della Harvard’s Kennedy School of Government, che sta studiando l’argomento. E ne svela il segreto: “La gente paga i relativi interessi perché vuole poter continuare a ricevere credito”.
Ma perché c’è sfiducia nel sistema bancario tradizionale? Spesso per l’impossibilità di accedervi: i clienti dei prestamistas sono in genere lavoratori che non dispongono di garanzie patrimoniali da offrire alle banche. E gli interessi esplodono: quelli degli strozzini possono arrivare al 104 al 260 per cento all’anno contro il 25 di un istituto di credito medio.
Del florido business si sta occupando Daniel J. Castleman, procuratore capo del distretto di Manhattan, Ma il problema è che, come racconta il giudice, “la nuova ondata di immigranti ha un grande rispetto degli strozzini e non registrano mai denunce contro di loro”.
Se dunque la magistratura è in difficoltà, il sistema creditizio sembra aver alzato bandiera bianca. A causa di numerose recenti fusioni, molti grandi gruppi bancari, che avevano tentato una penetrazione fra i ceti più deboli, hanno dovuto ridurre il numero degli sportelli. E il prestamista si frega le mani.