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Cia aveva nome e telefono di uno dei dirottatori dell’11/9

I servizi tedeschi avevano dato alla Cia, due anni e mezzo prima dell'11/9, nome e numero di telefono di uno dei dirottatori, chiedendo ai colleghi Usa se era possibile rintracciarlo

di Paolo Manzo

I servizi tedeschi avevano dato alla Cia, due anni e mezzo prima dell’11 settembre, il nome e il numero di telefono di uno dei dirottatori, chiedendo ai colleghi americani se era possibile rintracciarlo. Lo scrive oggi il New York Times, citando fonti americane e tedesche. Sulla vicenda sta cercando di fare luce la commissione indipendente americana sull’11 settembre. L’uomo era Marwan al Shehhi, il terrorista che piloto’ il volo 175 contro la torre sud del World Trade Center. Era molto legato al leader del gruppo Mohammed Atta, assieme al quale si recato in un campo di addestramento terrorista in Afghanistan nel 2000, e con il quale aveva condiviso la stessa stanza ad Amburgo. Secondo una testimonianza rilasciata in dicembre durante un processo in Germania collegato all’11 settembre, Shehhi era uno dei quattro membri della cosiddetta ”cellula di Amburgo” fin dall’inizio a conoscenza del piano terroristico. I servizi tedeschi avevano segnalato alla Cia nel 1999 il nome ”Marwan” e un numero telefonico negli Emirati arabi Uniti. Avevano ottenuto questi dati controllando il telefono di Mohamed Heidar Zammar, un militante islamico di Amburgo, legato ai terroristi di Al Qaeda che pianificarono l’11 settembre. Ma dagli Stati Uniti non giunse nessuna risposta alla sollecitazione. Secondo fonti americane, la Cia decise che ”Marwan” era probabilmente collegato a Osama bin Laden ma non lo cercarono. La Cia aveva parlato della questione alla commissione parlamentare sull’11 settembre, limitandosi a dire che era stato segnalato il nome Marwan. Il resto era rimasto coperto dal segreto. Ora la commissione indipendente sull’operato dell’intelligence sta lavorando con particolare attenzione su questa vicenda, afferma il suo direttore esecutivo Philip Zelikow. Finora si era appreso che nel gennaio 2000 la Cia aveva identificato come individui pericolosi due futuri dirottatori – Khalid al Midhar e Nawaq Alhazmi- dopo che avevano partecipato ad un incontro di estremisti islamici in Malaysia, ma aveva segnalato i loro nomi all’Fbi perche’ ne fosse imepdito l’ingresso negli Usa solo nell’agosto 2001. A quel momento i due vivevano gia’ a san Diego, affittando una stanza ad un informatore dell’Fbi che non si accorse di nulla. La segnalazione su Shehhi avrebbe potuto portare i servizi nel cuore della cellula terrorista che progetto’ l’11 settembre, nella fase di preparazione dell’attacco, scrive il New York Times. Originario degli emirati Arabi uniti, Shehhi viveva in Germania dal 1996 ed era un compagno inseparabile di Atta. Poco tempo dopo il loro ritorno dall’Afghanistan, Shehhi preannuncio’ ad un libraio di Amburgo che vi sarebbero stati migliaia di morti al World Trade Center. Successivamente, Shehhi, Atta e un terzo complice, Ziad al Jarrah, cominciarono a mandare e-mail dalla Germania a scuole di volo americane per chiedere informazioni sui corsi.

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