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Iraq: truppe Usa dopo elezioni? Si, no, forse

I leader iracheni hanno rinviato i colloqui per la firma di un accordo che dovrebbe permettere a 100mila soldati Usa di rimanere in Iraq dopo il passaggio dei poteri a fine giugno

di Paolo Manzo

I leader iracheni hanno rinviato i colloqui per la firma di un accordo che dovrebbe permettere ad oltre centomila soldati americani di rimanere in Iraq dopo il passaggio dei poteri a fine giugno. Secondo la proposta del novembre scorso, membri del consiglio di governo dovevano raggiungere ”un accordo sullo status delle forze” con i militari americani entro la fine del mese prossimo. Ora, il Consiglio ha deciso di rimandare i negoziati fino all’estate, dopo la creazione di un’assemblea transitoria e dopo il trasferimento dei poteri. L’accordo sullo status delle forze dovrebbe essere una formalita’, scrive il quotidiano Los Angeles Times, aggiungendo che leader americani e iracheni hanno riferito che la presenza di forze americane puo’ essere giustificata dopo il 30 giugno solo nel quadro di una risoluzione delle Nazioni Unite che autorizza una forza multinazionale in Iraq. Le due parti hanno concordato inoltre che le forze di sicurezza irachene non sono ancora pronte a mantenere la pace e la stabilita’ senza l’aiuto delle forze americane o di altre forze internazionali. ”Quando abbiamo affrontato la questione dello status delle forze, e’ diventato chiaro che qualsiasi decisione al termine dei negoziati dovra’ essere ratificata dal prossimo consiglio provvisorio – ha detto Samir Shaker Mahmoud, membro del consiglio di governo e a capo della commissione incaricata di raggiungere l’accordo – Allora ci siamo detti: un attimo, perche’ ratificare questo due volte?”. Secondo Mahmoud, Paul Bremer, a capo dell’amministrazione civile americana in Iraq, ha approvato lo slittamento dell’accordo e nelle ultime settimane altri funzionari Usa avevano avvertito che la scadenza sullo status delle forze sarebbe slittata. ”La risoluzione dell’Onu attualmente credo copra una parte della questione e le circostanze lavorano ora a nostro favore”, ha detto Donald Rumsfeld, segretario alla Difesa americano, nei giorni scorsi. Tra le altre cose, l’accordo prevede la definzione delle circostanze in cui i soldati americani possono usare la forza e se sono soggetti alla legge irachena nei casi di danni alle proprieta’ o morte accidentale di civili.


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