Economia

La Coop lancia un mensile per i soci. Se il cliente è pessimista

Per Enrico Finzi e Ilvo Diamanti siamo al punto più basso di fiducia da parte dei consumatori. Per questo la grande catena di distribuzione si è data da fare. Così.

di Paolo Manzo

Periodo strano, questo. Un periodo “epocale” in cui “il consumatore deve essere accompagnato. Negli anni 90 la politica era il male, mentre l?economia era il polo positivo del sistema. Dopo Parmalat e Cirio il crollo di fiducia riguarda le istituzioni ma anche il mercato”. Parola di Ilvo Diamanti, che per Coop ha redatto una ricerca dettagliata sul mondo dei consumatori e che è stata pubblicata su Consumatori, il nuovo mensile della Coop presentato a Milano lo scorso 11 febbraio e che verrà distribuito in tre milioni di copie ai soci di nove regioni. La conferma dell?analisi di Diamanti e la ?certificazione? delle difficoltà che vivono i consumatori è venuta da Enrico Finzi, presidente di Astra Demoscopea, che a Vita anticipa i risultati del suo ultimo sondaggio: “Su un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 14 e i 79 anni, abbiamo solo il 40 per cento che pensa che l?anno prossimo sarà migliore o buono come l?attuale. È il dato più basso dall?inizio degli anni 90, ed è confermato da molti altri indicatori che, davvero, ci posizionano nel punto più basso di una depressione”. Il socio consumatore La capacità di rassicurare e proteggere il consumatore è, dunque, un bisogno intangibile che sta acquisendo sempre maggior valore. Anche per questo è interessante il modello delle Coop, che unisce la figura dei soci a quella dei consumatori. Del resto la fiducia verso questa formula è confermata dai numeri: un aumento dei soci sino ai 5,5 milioni di fine 2003, la crescita del giro d?affari a 11 miliardi di euro, con un più 12,3 per cento rispetto all?anno precedente. Ha di che essere soddisfatto il presidente di Coop Italia, Vincenzo Tassinari. Ma quali sono le cause di questa crescita dei soci Coop e degli acquisti dei clienti abituali? In base a un?indagine di Demos & Pi (che cura l?Osservatorio sul capitale sociale, diretto da Ilvo Diamanti), il modello Coop suscita una fiducia medio-alta all?interno di una speciale graduatoria composta da quindici istituzioni italiane, collocandosi al sesto posto. Dietro alle associazioni e ai gruppi di volontariato (in testa alla classifica!), al presidente della Repubblica, alla Chiesa cattolica, alla Costituzione italiana e all?Unione europea – incredibile ma vero – c?è l??istituzione? Coop. Chi gode di maggior fiducia da parte di giovani e donne. La miglior difesa “Del resto, un numero sempre maggiore di acquisti è influenzato dall?attenzione alla sostenibilità, all?ambiente, all?eticità dei consumi e al rispetto dei lavoratori. Criteri valoriali, questi, che indirizzano nel 30 per cento dei casi gli acquisti, con un aumento di dieci punti percentuale rispetto al 1994, e che restano la migliore difesa degli interessi dei consumatori, siano essi soci Coop o no”, conclude Finzi


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