Diritto alla salute

Oncologia di precisione: i passi per offrirla a chi ne ha bisogno

L’osservatorio di Cittadinanzattiva sulla medicina personalizzata sulle cure tumorali in Italia: occorre un coordinamento nazionale tra i laboratori che eseguono i test di profilazione genomica. Inserendoli nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). C'è disparità tra le regioni

di Nicola Varcasia

Per le cure oncologiche, la medicina personalizzata è una strada importante. Sia per aiutare le persone che si trovano in uno stadio avanzato e hanno comunque bisogno di nuove indicazioni terapeutiche. Sia per chi, grazie all’utilizzo di tecniche all’avanguardia, può sperare in interventi ancora più mirati ed efficaci. È in questo contesto che Cittadinanzattiva ha presentato i risultati di un’analisi molto approfondita sugli strumenti che, a livello regionale, possono garantire una migliore disponibilità di cure personalizzate per tutti.

L’osservatorio

La ricerca riassume i risultati dell’Osservatorio civico sulla medicina personalizzata. Ngs e Mtb: lo stato dell’arte regionale, con l’obiettivo di analizzare il livello di implementazione dell’oncologia di precisione nel Paese e a contribuire a stimolare l’attuazione di misure e azioni che assicurino un trattamento oncologico equo e accessibile per quei pazienti che possano giovarne. 

A tutti i livelli

La sigla Mtb sta per Molecular tumor board, un organismo di secondo livello composto da varie figure specialistiche che interviene su attivazione del Gom (Gruppo oncologico multidisciplinare) per valutare i risultati dei test Ngs (tecnologie di profilazione genomica) e individuare le opzioni terapeutiche per i pazienti con tumore in fase avanzata, per i quali non ci sono terapie disponibili. L’analisi si è dunque indirizzata verso la mappatura dei centri specialistici a livello regionale in grado di eseguire questi test.

La mappa

Il primo step riguarda gli Mtb: Veneto, Toscana, Liguria, Campania, Piemonte/Valle D’Aosta, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo, Umbria hanno deliberato l’Mtb prima della legge 233/2021 e del successivo Decreto Ministeriale 30 maggio 2023 che lo hanno istituito.

A seguito del decreto hanno deliberato o aggiornato la precedente direttiva: Liguria, Sardegna, Umbria, Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia, Marche, Molise e Lombardia (quest’ultima di recente emanazione). Mancano all’appello: Basilicata e le province autonome Bolzano e Trento. Per il Lazio, infine, risulta un Mtb a livello aziendale e in Friuli Venezia Giulia una delibera con la proposta di istituirlo.

I centri specialistici

Per quanto riguarda invece i Centri specialistici che utilizzano le tecnologie di profilazione genomica con Ngs (Next generation sequencing), l’osservatorio ha effettuato una ricognizione regionale per individuare le strutture attive sia in regime pubblico che in privato convenzionato. La ricostruzione, spiegano da Cittadinanzattiva, è risultata molto complessa sia per la difficoltà di reperire agevolmente la documentazione normativa all’interno di alcuni siti istituzionali e regionali. Ma anche perché le Regioni hanno seguito modalità, normative e tempistiche differenti.

Troppe differenze

È emersa un’importante eterogeneità dal punto di vista della numerosità dei centri: ad esempio, Lombardia e Sicilia sono le regioni con più strutture a fronte di Abruzzo, Basilicata, Molise, provincia autonoma di Bolzano e Sardegna che contano 1 centro per l’esecuzione di questi test. Il Molise si è “appoggiato” al Pascale di Napoli (con protocollo d’intesa) in attesa di individuare un centro presso il Cardarelli di Campobasso. Altre regioni hanno individuato i centri per aree geografiche/organizzazione territoriale o aree vaste, come ad esempio la Calabria, l’Emilia Romagna, le Marche, il Friuli Venezia Giulia e la Toscana. La Liguria ha adottato un sistema Hub & spoke. Non è stato possibile stilare un elenco puntuale di centri per tutte le Regioni per la difficoltà a reperire l’eventuale delibera o perché si è ancora in attesa di emanazione (Campania, Lazio, Pa di Trento, Puglia, Umbria). 

Le proposte

«L’Osservatorio civico sulla medicina personalizzata ha condotto questo lavoro per proporre alle istituzioni nazionali alcune azioni concrete. Orientate a offrire soluzioni nel breve e nel lungo periodo per implementare il modello della medicina di precisione nel nostro Paese e per garantire equità di accesso ai test Ngs e alle terapie mirate. Tra le priorità ne indichiamo due come particolarmente urgenti. Prima, la costituzione e la piena operatività del Centro di coordinamento nazionale unico dei Mtb. Seconda, la previsione nella prossima legge di bilancio di risorse aggiuntive al Fondo per il potenziamento dei test Ngs, in attesa che gli stessi vengano inseriti nei Lea. Di cui auspichiamo un rapido aggiornamento nel corso del 2025», dichiara Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva.  

Medio termine

L’esplorazione da parte di Cittadinanzattiva non si ferma all’analisi ma prosegue dunque una serie di proposte di medio termine. A cominciare da quelle individuate da attuare nel 2024 a livello regionale, come l’istituzione e la messa in reale operatività degli Mtb a livello regionale nell’ambito della Rete oncologica regionale. Occorre poi procedere all’identificazione dei Centri specialistici di profilazione molecolare con metodica Ngs (definendo quali Centri/Laboratori eseguiranno profilazione di primo e di secondo livello). Infine bisogna implementare percorsi per l’accesso alla medicina personalizzata nell’ambito di ogni percorso diagnostico terapeutico assistenziale – Pdta per patologia.

Obiettivo cura

Guardando ancora più in là, secondo Cittadinanzattiva entro il 2025 – 2026 occorre garantire l’entrata in vigore del Decreto tariffe come previsto il 1°gennaio 2025, senza ulteriori proroghe. E avviare contestualmente il processo di aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza – Lea, affinché i cittadini possano accedere in tempi certi alle nuove opportunità di cura. Necessario infine inserire nei Nuovi Lea i test Ngs e prevedere nel nuovo nomenclatore tariffario una specifica codifica (codice prestazione) ai fini dell’appropriatezza.

Foto in apertura di Trust “Tru” Katsande


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